Glifosato, l'Ue decide sul divieto. L'Italia era a favore: ma ora ci ripensa?

Categoria: Ambiente

L'Ue decide sulla messa al bando del glifosato. L'Italia era a favore del divieto ma ora forse ci ripensa

Da www.affaritaliani.it 27.9.2017

 L'Ue decide sulla messa al bando del glifosato

Comincerà la prossima settimana a Bruxelles la discussione sul bando (o al contrario la conferma per altri 10 anni) del glifosato, l'erbicida più usato nel mondo che nel 2015 lo IARC, l'agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha inserito nella lista delle sostanze "probabilmente cancerogene" per l'uomo.

L'Italia era a favore del divieto. Ora ci ripensa?

L'Italia, insieme ad altri paesi come Olanda, Francia e Svezia ha espresso tempo fa parere contrario al rinnovo, senza però confermarlo in tempi recenti, come invece ha fatto Parigi, che nei giorni scorsi ha annunciato il divieto totale di utilizzo entro il 2022 sul proprio territorio.

La polemica contro il glifosato

Oggi nel nostro Paese il glifosato si può utilizzare, con molte limitazioni; la polemica però monta soprattutto contro l'EFSA, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, che ha sostanzialmente approvato l'utilizzo del diserbante con un Rapporto in cui intere pagine sono state copiate dalla richiesta di rinnovo dell'autorizzazione da parte delle aziende che lo producono (tra cui la più importante è la Monsanto).

Pareri contrastanti sul glifosato. Il ministero dell'Ambiente: "No a scelte di pancia"

Ma i pareri sono contrastanti. Secondo lo Iarc, il glifosato ha un'azione mutagenica, vale a dire che induce mutazioni, quindi potenzialmente cancerogena. Tuttavia e' da sottolineare che al gruppo delle sostanze "probabilmente cancerogene" a cui appartiene questa sostanza si trovano anche la carne rossa, alcuni composti chimici utilizzati dai parrucchieri, e le sostanze che si sprigionano dalla frittura ad alte temperature. E il nostro governo sta rivalutando la sua posizione. "Non possiamo fare scelte di pancia ma basate sui dati", ha dichiarato infatti Carlo Maria Medaglia, il capo della segreteria tecnica del ministero dell'ambiente. A breve l'Italia dovrà scoprirsi e prendere una decisione. Comunque vada, qualcuno resterà deluso.