Medaglia d'oro al topo che smina la Cambogia

Categoria: Ambiente

Il suo fiuto infallibile nell'individuare le mine antiuomo inesplose e il suo lavoro di artificiere accanto alle forze armate gli hanno fatto guadagnare una medaglia d'oro per aver salvato vite umane.

di Marta Oliveri 14.10.2020

foto Magawa con la medaglia d'oro al collo

 suo fiuto infallibile nell'individuare le mine antiuomo inesplose e il suo lavoro di artificiere accanto alle forze armate gli hanno fatto guadagnare una medaglia d'oro per aver salvato vite umane. A insignire di questa alta onorificenza il topo gigante Magawa, eroico ratto sminatore, è stata l'organizzazione inglese di beneficenza, Pdsa (The People's Dispensary for Sick Animals), fondata nel 1917 da Maria Dickin per fornire assistenza agli animali malati e feriti dei poveri. Magawa è stato decorato in Cambogia. La medaglia d'oro di Psda è un premio alla carriera di questo esemplare gigante di ratto della savana perché da quando è in attività ha scovato 67 mine antiuomo e esplosivi vari grazie al suo olfatto sovrasviluppato. Questo roditore originario della Tanzania (Africa) è in grado di sminare un'area grande quanto un campo da tennis in appena 30 minuti, mentre la stessa operazione condotta da una squadra di artificieri dotati di metal detector avrebbe richiesto quattro giorni.

Megawa è nato a novembre 2014, troppo leggero (1,2 chilogrammi) per innescare le mine, e ha reso sicuri 14 ettari. È l'animale più performante dell'Ong belga Apopo che ha la sede principale presso l'università dell'agricoltura Sokoine di Morogoro, in Tanzania, che studia le possibilità offerte dall'addestramento specifico di ratti giganti africani per la ricerca delle mine con sede principale presso l'università dell'agricoltura Sokoine di Morogoro, in Tanzania, che studia le possibilità offerte dall'addestramento specifico di ratti giganti africani per la ricerca delle mine. In Cambogia, secondo l'organizzazione inglese Pdsa, le guerre passate hanno lasciato 3 milioni di mine antiuomo e altri esplosivi sepolti nel terreno che ogni anno continuano a fare decine di vittime.

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