La crociata di Natale contro gli Ogm

Categoria: Ambiente

Le associazioni ambientaliste si scagliano contro le biotecnologie, a prescindere

REDAZIONE 24.12.2020 ilfoglio.it lettura3’

Mentre tutto il mondo è pronto per farsi somministrare i vaccini anti Covid che, da quelli prodotti con Rna messaggero o con adenovirus, sono il frutto della ricerca biotecnologica, in Italia c’è un fronte impegnato in una durissima battaglia di retroguardia contro quelle stesse tecnologie in agricoltura. O meglio, in una lotta contro i fantasmi degli Ogm. Ci sarebbero alcuni decreti del ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova “che tentano di aprire la strada agli Ogm nel nostro paese e cancellare i diritti dei contadini sulle sementi”.

Secondo un ampio fronte ambientalista composto da Legambiente, Greenpeace, Slow Food, Wwf e poi Acu, Aiab, Ari, Fair Watch, Federbio, Firab, Isde, Lipu, Pro Natura e Coordinamento europeo Via Campesina, questi decreti – dietro la scusa di “contrastare il rischio crescente di introduzione nel territorio dell’Unione europea di organismi nocivi, tali da minacciare seriamente i nostri sistemi produttivi agricoli” – in realtà nasconderebbero un obiettivo nefasto: “Si vuole aprire la strada a un pericolo ben più grande rappresentato dai nuovi Ogm” che “sono ancora più insidiosi dei vecchi, in quanto con le nuove tecniche di ingegneria genetica si possono modificare di fatto la grande maggioranza di specie di interesse agrario”. Questo in realtà sarebbe un aspetto positivo, che potrebbe salvare tantissime specie tradizionali italiane minacciate da nuovi patogeni. E fa specie che un pensiero così gretto venga espresso nel 2020, anno in cui il premio Nobel per la Chimica è stato assegnato proprio a chi, Jennifer Doudna e Emmanuelle Charpentier, ha inventato Crispr, la tecnica che ha rivoluzionato le biotecnologie consentendo di correggere e riscrivere ogni singola lettera del Dna.

Ma a parte il pensiero reazionario, ciò che più sorprende è l’uso strumentale e completamente infondato che si fa delle paure delle persone sugli Ogm. Perché questi decreti, che si limitano a recepire alcune normative europee, non cambiano nulla: in Italia continuerà a essere proibita la coltivazione e la ricerca in campo aperto sugli Ogm. Purtroppo.