Bestiario: il fagiano, la specie più incompresa del nostro panorama faunistico (e più cacciata in Europa)

Categoria: Ambiente

Per un soffio non ho investito due femmine di fagiano. In questo caso è bastata una frenata. Lo stesso non succede al furgone che mi supera e che investe un maschio adulto

PAOLA PERESIN 8.11.2022 Qdpnews.it lettura 2’

Per un soffio non ho investito due femmine di fagiano. In questo caso è bastata una frenata. Lo stesso non succede al furgone che mi supera e che investe un maschio adulto.

Mentre osservo il povero maschio investito, penso che ancora oggi, anzi, oggi più che mai, il Fagiano continua ad essere la specie più incompresa del nostro panorama faunistico. Il Fagiano è la specie più cacciata in Europa, la cui popolazione è stimata intorno ai 10.000.000 ed è il frutto di continue immissioni annue per scopi venatori, il Regno Unito immette dai 10 ai 57 milioni di fagiani all’anno e la Francia dai 10 ai 15 milioni, in Italia, non ci sono dati.

Nel nostro paese e nel resto dell’Europa ci sono popolazioni vitali di fagiano, ma la loro consistenza risulta effimera rispetto agli uccelli immessi annualmente. Quello che sappiamo di sicuro è che l’80% dei fagiani immessi moriranno entro la prima settimana, e dopo 30 giorni, ne sopravviverà il 3%.

La consapevolezza dell’inutile costo sostenuto dai cacciatori, ha portato il mondo venatorio ad investire in strategie per mantenere in vita più a lungo gli animali da abbattere. È questo il motivo per cui i cacciatori hanno promosso in tutto il mondo studi e ricerche che riguardano l’ecologia del fagiano (il 90% della bibliografia scientifica del Fagiano è statunitense e britannico).

USA e Regno Unito hanno prodotto dati scientifici che permettono di lavorare su variabili ambientali utili per favorire il mantenimento di popolazioni stabili sui territori che le ospitano.

Tutto questo, ovviamente, significa avere un’idea chiara della consistenza e della densità del fagiano nella propria riserva di caccia, conoscere i posatoi dei maschi durante la fase territoriale, avere una mappa mentale e cartografica aggiornata della distribuzione dei siti di riproduzione, di nutrimento e di nidificazione, insomma quella minima conoscenza biologica della specie che permette di avere una idea meno vaga su come impostare una strategia gestionale così come prevede la normativa nazionale da almeno 30 anni e principi gestionali faunistici da oltre un secolo.

La stessa legge non vieta di liberare fagiani, ma magari non farlo lungo i bordi delle strade può aiutare la popolazione (di fagiano e non solo).

(Foto: web).

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