-Troppe concause ignorate quando si parla di cambiamenti climatici

Categoria: Ambiente

-RISCALDAMENTO GLOBALE Il clima è sempre cambiato, c'è chi lo nega e chi incolpa solo l'uomo

27.7.2023 Franco Prodi, Francesco Ramella ilfoglioit lettura2’

-Troppe concause ignorate quando si parla di cambiamenti climatici

FRANCO PRODI 27 LUG 2023

L’ultima novità nella strategia dei manipolatori di massa è quella di unificare i due così detti terrorismi, quello del Covid e quello del clima. Così ci si dimentica della fisica, per privilegiare una pseudoscienza

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Dunque, l’esaltato Angelo Bonelli vuole mettermi in gattabuia. Ma io devo ringraziarlo per due ragioni. La prima è che l’ottusità, per non dire di peggio, esce finalmente allo scoperto nella sua riconoscibile interezza. Così i grandi cervelli, i super-intelligenti finalmente capiranno a che punto di bassezza la loro ignavia, omertà e conformismo al pensiero unico hanno portato il paese, e non solo. La seconda ragione per ringraziarlo è che mi costringe ancora una volta a precisare il mio pensiero sul clima, ma da scienziato, precisando che sì sono negazionista, ma solo nel senso che nego che lui e i suoi accoliti siano persone assennate.

-RISCALDAMENTO GLOBALE Il clima è sempre cambiato, c'è chi lo nega e chi incolpa solo l'uomo

FRANCESCO RAMELLA 27 LUG 2023

Non si può attribuire al climate change ogni fenomeno avverso, le attività umane hanno aggiunto un altro elemento di perturbazione ma non è l'unico

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"Senza precedenti”. Spesso e volentieri la narrazione odierna degli eventi estremi contiene questa dizione. Nella maggior parte dei casi non è scientificamente corretta. Eventi del tutto paragonabili a quelli attuali sono già accaduti in passato. Non è mai esistito un clima buono reso cattivo dalle emissioni antropiche. Per averne conferma è sufficiente consultare l’archivio di un qualsiasi quotidiano. Facciamo solo un paio di esempi. Sulla Stampa del 27 giugno 1982 si trovano questi titoli: “Caldo soffocante e incendi nel meridione, quaranta feriti per i nubifragi al nord”; “Due bambini morti in Sicilia stroncati dalla grande calura”; “Milano, strade bloccate dalla pioggia. Il vento ha spezzato decine di alberi”; “Novara allagata”; “Tromba d’aria sul lago d’Iseo: giovane morto”; “Nel Vercellese in dodici minuti caduti 30 centimetri di grandine”; “Morto un agente per il caldo in Sardegna”; “Binari bollenti, c’è il rischio di deragliare”. O, per risalire più indietro, su Stampa Sera del 6 luglio 1965 si legge: “La furia del tornado su Emilia e Veneto. Duemila case danneggiate a Vicenza”; “Furioso temporale su Milano: due morti”; “Le grandinate devastano le campagne del Piemonte”; “A 110 all’ora le raffiche su Ferrara”; “Tre auto scagliate dal vento nei campi che costeggiano l’autostrada del Sole”. Altrettanto sbagliato è il sostenere, come fanno coloro che stanno nella curva opposta a quella nella quale si agitano i catastrofisti, che il clima è sempre cambiato e, dunque, non c’è nulla di cui preoccuparsi. Il clima è sempre cambiato ma da centocinquanta anni le attività umane hanno aggiunto un ulteriore elemento di perturbazione. Che, ci dice l’Ipcc, ha già avuto effetti in termini di aumento della temperatura media della Terra e di frequenza delle ondate di calore e di riduzione dei periodi di freddo anomalo