Giovani e Futuro - risposta 1 (OPACT)

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La decisione presa a giugno  di fondare il circolo OPACT (v. Statuto in “Chi siamo” e capirà) con il relativo blog (Sindaco e Tondato informati), è dovuta al fatto che a San Pietro non c’è confronto sulle idee, tanto meno progetti, fra le diverse parti sociali e politiche ma lo scontro come fossimo sempre in periodo d’elezioni. E su che cosa? Non sui valori, sui problemi di politica e di vita generali ma solamente su problemi specifici, pur importanti, di locale amministrazione: il giornalino, le pompeiane ecc. salvo poi perdere l’occasione principe di presentare in Consiglio comunale un progetto alternativo a quello triennale della Giunta che viene approvato con il no secco senza interventi propositivi dalle minoranze. In alcune parti si privilegia lo scontro personale a quello generale a volte anche offendendo, non si risponde mai alle domande, proposte di respiro niente e questo non è far politica: è ricerca di consensi a buon mercato.

 

 

Si tende a stare sul generale e infatti cosa significa “vecchi e politica per i vecchi”? Secondo noi,  San Pietro sembra essere considerata una isola felice dove il mare nega l’accesso ad ogni altro elemento turbatore  della quiete conformista interna.  Salvo poi scendere a valle e sbattere il muso contro i problemi reali, la vita con tutte le sue contraddizioni e difficoltà. Come abbiamo scritto sul blog “Partiamo” nella pagina “Chi siamo” non crediamo che esista “un partito” dei vecchi e uno dei giovani( ci sono giovani con idee vecchie e viceversa) ma una comunità dove i giovani con vivacità, possono cercare per dare soluzioni, non generiche, positive per il loro inserimento nella vita. Risposte e proposte che non possono non tener conto della situazione esistente perché niente comincia da zero. La nostra domanda era: abbiamo scritto di tanti argomenti ma abbiamo ottenuto risposte come “diffidenza” verso varie iniziative ( e con la  sua lettera, il tono, l’indicazione abbiamo capito chi e  perché) e poco interesse agli argomenti e allora ci siamo chiesti : cosa vogliono questi giovani? Parlare di balere e di moda, di che cosa, del nulla? Pensano che il loro domani sarà più facile di quello incontrato e dato loro dai genitori? Sarà invece più difficile e devono attrezzarsi per questo  futuro spendendo un po’ del loro tempo a crescere culturalmente e civilmente come si addice a futuri soggetti che influenzeranno la società della loro generazione ricordando che ci sono diritti ma anche doveri e che il bene e il male è dentro ad ognuno di noi .Crediamo che lo spazio culturale per il Circolo OPACT esiste perché la libertà di espressione e formazione civile e politica, la discussione  non viene più offerta dalle formazioni partitiche esistenti e da noi non ci sono corifei. Ci vuole però anche ottimismo per superare gli ostacoli e le esperienze negative della vita sociale e, cara interlocutrice, non pensi che cambiando paese troverà terreni più fertili dove piantare i suoi semi. Ovunque vada troverà proposte generiche, scendere nei particolari è più difficile,  no-Tav, contestatori (un po’ lo è anche lei), personalismi, prepotenti, capi ambiziosi, difficoltà d’inserimento e di confronto e ci sarà sempre uno più giovane di lei che dirà di saperne più di lei considerandola vecchia. E ’il ciclo della vita. La storia e l’esperienza  non sono più maestre di vita  e necessarie per migliorare il presente e preparare il futuro. Nascono adesso tutti sapienti, con il PC e non con i libri, ed esperti a copiare.  “Venghi” con noi peccatori ma lottatori, con le nostre idee ma rispettosi di quelle degli altri !  Opact 5.8.2011