Bonaldo e il PDL

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19.5.2011- Oggi pomeriggio con Bonaldo ci siamo scambiati alcuni messaggi al cellulare. Non è d'accordo con la mia elaborazione dei risultati elettorali alle provinciali per il comune di S. Pietro. Niente di male. L'ho invitato a scrivere un commento su questo blog dando la sua diversa interpretazione. Eì così che si fa in politica. Poi chi legge  giudica. Dialogo e confronto aperto è il nostro motto.Spero lo faccia perchè questo blog è apartitico e io non sono iscritto a nessun partito o lista civica. Ciò non significa che io npn abbia le mie idee, come tutti. I dati sono incontrovertibili tanto che Tondato e "comune amico" non ne fanno alcun accenno e affermano di essere al 40% mentre non è vero (cliccare sul "firme) quasi fosse un loro errore aver mantenuto 800 voti come alle comunali. Per capirci: Bonaldo dal punto di vista personale ha avuto un forte consenso, 300 voti che non sono pochi. Cosa siano costati non ha importanza. Non sono un esperto neil'esame dei flussi elettorali, ma mi pare di poter affermare che per lui ha votato qualche leghista perchè conterraneo, qualche voto della lista Dalto. La Lega lo temeva e ha fatto interventi fuori luogo e personali come al solito. Ma anche questo non mi interessa perchè io non cerco voti ma argomenti sui quali ragionare e dialogare. Quello che mi preme mettere in evidenza è l'aspetto politico già detto che ripeto: Bonaldo è il coordinatore del PDL, non uno qualunque. Andando nella lista fiiancheggiatrice del PDL, costitita per raccogliere voti di malcontento pidiellini, si è esposto a un giudizio politico che non ha ben valutato. I voti eventuali del PDL e non per la sua lista, appunto diversa, sarebbero stati e lo sono stati contro di lui politicamente. E così  è stato (ma altri giudizi sono benvenuti). Tutto quì e non è poco.   Che poi lui, volendo, debba, politicamente, ancher una giustificazione sul quel voto di astensione sul programma triennale presentato dalla maggioranza in Comune è un'altra cosa. Ma è un sintomo, non trovo al momento altro aggettivo, di onnipotenza che segue alla chiusura della sezione del PDL, come in ogni altro comune, a nuovi iscritti e alla partecipazione dei cittadini alle decisioni. Abituiamoci a confrontarci dialogando e non sempre facendo finta che nulla accada attorno a noi. Le idee di chi fa politica vanno sostenute poubblicamento senza astio e fastidio. Così la gente, se non può partecipare, almeno comincia a capire.

Walter Cadorin