Ora la gente reclama il diritto a un'identità

Categoria: Cultura

Il trumpismo, in varie forme, è presente in Europa e in molte altre parti del mondo. Rappresenta la crisi di un modello culturale che ha cercato di negare tutto ciò che è religione, patria, tradizione, famiglia.

 di Marino Longoni da ItaliaOggi.it 22.3.2017

Nell'ultima campagna elettorale tutte le multinazionali delle tlc, dai produttori di software ai produttori di computer o cellulari, si sono apertamente schierate contro Trump. Lo stesso hanno fatto la quasi totalità dei giornali e delle testate televisive. Non era mai successo. Trump ha scandalizzato i benpensanti di tutto il mondo, andando controcorrente rispetto ai miti e ai paradigmi della cultura dominante: ha messo sotto accusa la globalizzazione, il politicamente corretto, la cultura gender, la svalutazione dell'identità della nazione. Si è fatto beffe delle convenzioni dominanti nei media, nello spettacolo e più in generale nel terziario avanzato e nelle grandi città, e ha dato voce a quella prevalente nella middle class, nei paesi, nelle campagne.

Il trumpismo, in varie forme, è presente in Europa e in molte altre parti del mondo. Rappresenta la crisi di un modello culturale che ha cercato di negare tutto ciò che è religione, patria, tradizione, famiglia. Di mettere l'individuo al centro di tutto, di relegare vincoli morali e gerarchie sociali a polverose eredità del passato. È l'atteggiamento impersonato in Italia, per esempio, da Marco Pannella, Vasco Rossi, Vittorio Sgarbi, Beppe Grillo. L'ultima frontiera di questi nichilisti da salotto è la penosa teoria del gender.

Ma la maggioranza silenziosa sta producendo i suoi anticorpi: la vittoria di Trump, la Brexit, la Le Pen in Francia, sono segnali inequivocabile del riemergere in tutto il mondo delle identità più profonde, del rifiuto di arrendersi all'anomia, all'imposizione di identità artificiali, omologate mediaticamente. Crescono le istanze che puntano alla riscoperta del valore delle proprie radici, tradizioni, identità, cultura. In prima linea i partiti di destra, i localismi, i movimenti religiosi.

È una reazione che si presta facilmente a degenerazioni come quelle che, nel mondo islamico, hanno dato origine all'Isis, dove l'affermazione delle proprie tradizioni e della propria visione del mondo si traduce nella negazione e nella distruzione di tutto ciò che rifiuta di sottomettersi. Ma non c'è dubbio che un mondo omologato, standardizzato culturalmente, quindi funzionale al business delle multinazionali della comunicazione, si allontana sempre di più.

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