"Bianco, maschilista ed eurocentrico": Yale cancella il corso sul Rinascimento

Categoria: Cultura

Yale dice addio al corso introduttivo sulla storia dell'arte dal Rinascimento ai giorni nostri. Il direttore del Dipartimento del prestigioso ateneo americano, Tim Barringer: "Mettere l'arte europea sul piedistallo è problematico"

Alessandra Benignetti - Ven, 31/01/2020 - 15:50 ilgiornale.it

Addio al corso "Introduzione alla storia dell’arte: dal Rinascimento ad oggi". Per l’università di Yale, uno dei più antichi e prestigiosi atenei americani, ci sono troppi artisti "bianchi", "maschi" ed "eterosessuali".

Una questione che secondo gli accademici può creare "malessere" agli studenti. "La storia della pittura europea non è rappresentativa della storia dell’arte del mondo intero", ha spiegato in una mail inviata al sito Yale Daily News, Tim Barringer, il direttore del Dipartimento di storia dell’arte dell’ateneo del Connecticut ed insegnante del corso, motivando la sua decisione.

"Tutti i soggetti affrontati durante le lezioni hanno un grande valore culturale", rimarca. Ma "piazzare l’arte europea su un piedistallo – chiarisce - è problematico perché esistono numerose altre regioni, generi e tradizioni che meritano ugualmente di essere studiate". Per questo le lezioni dello storico corso introduttivo che da decenni si tiene nelle aule della blasonata università saranno soppresse a partire dal prossimo semestre. Per ora non verrà sostituito. Al suo posto, però, spiegano da Yale, arriveranno diversi moduli. Tra i titoli: "L’arte e la politica", "Artigianato dal mondo", "La via della Seta" e "Luoghi sacri".

Ma alla notizia della cancellazione del corso è seguito paradossalmente un boom di iscrizioni. Oltre quattrocento studenti che sembrano fregarsene del politicamente corretto e sono ansiosi di scoprire i capolavori dell’arte italiana ed europea. Tanto che l'insegnamento è già sold out. Solo in trecento fortunati potranno assistere all’ultima edizione del modulo. La svolta buonista, insomma, non convince tutti gli studenti.

La questione non è soltanto quella di condividere o meno un approccio ideologico allo studio della storia dell’arte. La decisione di sopprimere il tradizionale corso introduttivo avrà dei risvolti negativi nella pratica. "Se si sopprime un corso così completo gli studenti che vogliono comprendere i canoni artistici occidentali saranno costretti a seguire una moltitudine di lezioni differenti", si lamenta Mahlon Sorensen, 22enne studente del Dipartimento di Storia dell’Arte.

Le matricole sperano che il contenuto del corso sull’arte "occidentale" non si perda in nome dell’inclusione a tutti i costi. "Ci sarà un nuovo corso, ma avrà gli stessi crediti degli altri e non sarà più presentato come un corso introduttivo e imprescindibile per la disciplina", ha annunciato Barringer. L’eco della sua decisione ha fatto il giro del mondo.

In Italia il vicepresidente della Camera dei Deputati, Fabio Rampelli, ha annunciato che sulla "campagna anti-Rinascimento" di Yale presenterà una mozione. "Da italiano e architetto, mi sento offeso per la scelta di Yale – ha commentato il deputato di Fratelli d’Italia - mi chiedo quale sia l'opinione della influente comunità italiana negli Stati Uniti, la Niaf, già duramente messa alla prova dalla furia iconoclasta contro Cristoforo Colombo, e quella del presidente degli Stati Uniti d'America Donald Trump, la cui passione per l'arte italiana è nota".