La telecamera che ci portiamo dentro riduce l’amore a un prodotto d’intrattenimento

Categoria: Cultura

L'automatismo di scegliere, fare, mostrare le nostre vite pensando a come verrebbero in foto. Trasformarle in auto gossip

di Simonetta Sciandivasci, 26.7.2020 ilfoglio.it

Scegliamo, facciamo, mostriamo molte cose pensando a come verrebbero in foto, a quanto sarebbero condivisibili su Twitter, attraenti su Instagram, esaltanti su Tik Tok. E’ diventato un automatismo, un’abitudine, un’ossessione controllata. Ci formiamo compiacendo i social network, in simbiosi perfetta. Non tendiamo più al sapere (scusi, Aristotele, lei è passè): tendiamo al compiacere. Il gossip ha sempre contato su qualcosa di simile: la disposizione di noti e notabili a fare del proprio privato uno spettacolo ligio ai criteri dell’intrattenimento popolare.

Più che essere intrattenuto, però, il pubblico desidera ora compartecipare, co-agire. Per questa ragione, Kardashian ha chiesto a tutti di capire suo marito, che da giorni scrive scompostezze su di lei, i suoi figli, gli Stati Uniti, la schiavitù. Le stesse che ha detto durante il suo primo comizio (correrà alle presidenziali, pare), lunedì, quando è salito su un palco con addosso un giubbotto antiproiettile e ha strillato, pianto, promesso di dare un milione di dollari a ogni neomamma americana. “Come molti di voi sanno, Kanye ha un disturbo bipolare”, ha scritto Kardashian, spiegando quanto difficile sia convivere con la malattia mentale di un familiare, e di aver deciso di esporsi per chiedere al pubblico e ai media “compassione ed empatia”. Due anni fa, quando West scrisse che la folla non poteva impedirgli di amare Trump, e che “400 anni di schiavitù suonano come una scelta”, lei dichiarò che le opinioni sue e di suo marito sul presidente non convergevano, e poi andò alla Casa Bianca a discutere la riforma della giustizia penale insieme a Ivanka e Jared Kushner. Scelse di correggere, attraverso la sua, l’immagine di suo marito. Oggi, con il medesimo obiettivo, chiede sui social l’intervento del pubblico e dice: se vi metterete nei miei panni, insieme a me contribuirete a cambiare il modo in cui la società parla di malattia mentale e a impedire che se ne faccia chiacchiericcio. Anziché rassicurare il pubblico, KK gli affida un incarico. In questo modo, disintermedia il gossip.