Per un pugno di sneakers

Categoria: Cultura

La vicepresidente della divisione nordamericana di Nike si dimette perché il figlio adolescente trafficava online le scarpe più introvabili dell'azienda. Raro caso di colpa filiale ricaduta su genitrice manager. Che cosa non si fa per le sneaker, ai primi posti tra i reati giovanili

FABIANA GIACOMOTTI 03.3. 2021 ilfoglio.it

Ci sono molti modi per verificare il successo di un capo o di un accessorio di moda; due, però, sono infallibili e sono entrambi illegali: la falsificazione (in lessico legale “copia servile”, che Coco Chanel apprezzava particolarmente ritenendola un omaggio al proprio genio sartoriale) e il furto. Il figlio della vicepresidente e direttore generale di Nike per il nord America, Ann Hebert, ne ha inventato un terzo: la rivendita (in inglese reselling) sui siti online delle sneaker più introvabili dell’azienda dove mammà dà ordini, e fra i tanti, anche la proibizione assoluta a tutti i dipendenti di avvalersi della propria posizione per accaparrarsi le scarpe più costose, a tiratura limitata, rivendendole a prezzi anche quadruplicati sulle piattaforme dedicate, o anche semplicemente di trafficare in sneaker e capi sportivi, core business dell’azienda. Mammà è stata costretta a dimettersi, raro caso di colpa filiale ricaduta su genitrice manager.

  

Racconta Bloomberg che il diciannovenne Joe Hebert, profilato sui siti come “West Coast Streetwear”, era uno dei top reseller della piattaforma di riferimento StockX; top in quanto, come ovvio, affidabilissimo: partito nel 2017 rivendendo magliette Supreme e usando la carta di credito della mamma, in poco tempo era passato alle sneakers di diverse marche tra cui Nike, Adidas e Yeezy, arrivando a generare un fatturato mensile di 200mila dollari.

Insomma, nulla di illegale, anzi se fossimo nel gruppo Richemont, che gestisce la piattaforma Yoox Net-à-Porter, gli faremmo ponti d’oro per assicurarcene i servigi. Però al confine di ogni etica e di qualunque moralità, a dimostrazione che noi genitori non ci impegniamo mai abbastanza nella trasmissione dei famosi e sempre incogniti “valori”, e anche nella loro presa: come facesse mrs Hebert a non essersi accorta che il figlio era diventato un milionario, per di più in un anno di pandemia e di lockdown dove insomma, si saranno pure visti un po’ di più visto che lei non ha partecipato a nessunissima fiera/evento/summit della moda sportswear, non depone a favore delle sue capacità di controllo.

In via generale, e per il bene dei tanti fondi di investimento, c’è da dire che le previsioni di crescita a tripla cifra del mercato delle sneaker nei prossimi anni può solo essere rivisto al rialzo: dal 2016 a oggi, la richiesta di sole sneaker da donna è cresciuta del 1.500 per cento. E fra i reati giovanili, il furto di sneaker, con corredo di schiaffi è pugni, resta saldamente al primo posto anche in Italia.