La Normale di Pisa sdogana la schwa, poi cancella il post dai social

Categoria: Cultura

Il rigoroso istituto pubblica su Facebook un testo con il simbolo grafico neutro. Per poi ravvedersi

VALERIO VALENTINI 2.10. 2021 ilfoglio.it

Che la scelta sia stata controversa, e più che controversa tribolata, lo dimostra il fatto che alla fine il post sia stato rimosso, il tweet frettolosamente cancellato. E si capisce. Perché la Scuola normale superiore di Pisa che sdogana la schwa, e lo fa via social, è un fatto clamoroso. Sui profili ufficiali della scuola d'eccellenza pisana sabato pomeriggio è comparso un messaggio di benvenuto ai nuovi allievi che aveva dell'inverosimile: l'utilizzo della famigerata desinenza neutra, indicata col segno grafico di una "e" rovesciata, che serve ad abbattere quel sessismo che, a detta delle pretoriane e dei pretoriani della gender equality, sarebbe insito nella lingua italiana. La quale, dovendo scegliere un genere per definire un gruppo di persone misto di uomini e donne, privilegia - scandalo! - il maschile.

E dunque, ecco che la Normale decide di adeguarsi, o di cedere, allo spirito del tempo. "Benvenutə ai nuovi 72 allievi e allieve (e perché, ci chiediamo noi, quell'"ai" non viene allora pure esso tacciato di patriarcato, e mondato con asterischi purificatori) che sono entratə a far parte della Normale. La giornata di lunedì 4 ottobre sarà dedicata alla loro accoglienza da parte del personale docente, di allievə ed ex allievə e del personale tecnico (e perché, obiettiamo ancora, questa incoerenza tra il primo rigo, con "allievi e allieve", e l'ultimo, dove invece si ricorre alla formula no-gender?)".

La svolta è durata comunque solo poche ore. Poi il post è scomparso da Facebook. E anche il profilo Twitter della Normale ha rimosso il messaggio incriminato. Ravvedimento? Ammissione di colpa? Chissà. Segnale, questo è certo, di una tensione crescente, all'interno della scuola d'eccellenza pisana, finita mesi fa al centro di grosse polemiche - rinnovate, di recente, da un atto d'accusa lanciato da tre studentesse normaliste durante la cerimonia della loro laurea, e subito diventando virale in rete - per l'eccessivo rigore nei metodi di insegnamento e la scarsa apertura alle mode culturali e alle istanze femministe del momento. Di qui forse il tentato sdoganamento della schwa. E di qui, poi, il ripensamento.

Il tutto, peraltro, a pochi giorni dal pronunciamento sul tema da parte dell'Accademia della Crusca. Che, per bocca dell'insigne linguista Paolo D'Achille, si è espressa risolutamente contro l'introduzione della schwa nella lingua italiana. Anche se, è stato notato, Paolo D'Achille è un maschio bianco eterosessuale. Cosa vuole saperne, lui, di desinenze inclusive. What a time to be alive