A QUANDO IL ROGO? – IN GRAN BRETAGNA LA SCURE DELLA CANCEL CULTURE SI ABBATTE SUI GRANDI CLASSICI:

LE UNIVERSITÀ, INCAPACI DI FORNIRE STRUMENTI CRITICI AI RAGAZZI PER CAPIRE I GRANDI CLASSICI, PREFERISCONO RIMUOVERE DECINE DI TITOLI

11.8.2022 dagospia.com lettura2’

“LA FERROVIA SOTTERRANEA” DI WHITEHEAD STA SPARENDO DAGLI SCAFFALI PERCHÉ PARLA DI SCHIAVITÙ - IN “SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE” DI SHAKESPEARE BISOGNA STARE ATTENTI AL “CLASSISMO”...

Estratto dell’articolo di Antonello Guerrera per “la Repubblica”

(…) gli atenei britannici stanno rimuovendo decine di titoli, persino premi Pulitzer come La ferrovia sotterranea di Colson Whitehead del 2017, dai loro corsi e per un altro migliaio c'è l'imbarazzo dell'avvertimento agli studenti: se non volete leggerli, potete evitarli, in quanto controversi o potenzialmente pericolosi. Forse il caso di Whitehead, uno degli scrittori più celebri in America, è il più paradossale. Perché per i giudici del Pulitzer, la sua descrizione delle tensioni razziali combinano «la violenza della schiavitù e il dramma della fuga in un mito che parla agli Stati Uniti di oggi».

Tanto che lo stesso romanzo non solo ha vinto il National Book Award in America, ma è stato pubblicamente lodato da presidenti e star come Barack Obama e Oprah Winfrey.

Ma proprio quelle descrizioni crude della schiavitù, encomiate oltreoceano, sono degne di censura per la Essex University, dove il libro è stato rimosso permanentemente per «passaggi espliciti di violenza e schiavitù».

Ma come? Spostiamoci poco lontano, all'Università inglese del Sussex. Qui a perire sotto l'implacabile scure censoria è stata la tragedia teatrale La signorina Julie (1888) del grande intellettuale svedese August Strindberg, tra i destinatari dei "biglietti della follia" di Nietzsche a fine XIX secolo. La motivazione: «contiene dialoghi sul suicidio» e alcuni studenti hanno contestato i «potenziali effetti psicologici dell'opera ».

(…) Il Pasto nudo di William Burroughs è stato bollato dalla Cardiff metropolitan University per il «linguaggio scioccante e controverso» e quindi può essere rimpiazzato da altre opere in alcuni corsi di letteratura. Stesso destino per Charlie Hebdo , che gli studenti di francese alla Nottingham Trent possono evitare perché «razzista, sessista, islamofobo e bigotto».

Mentre ad Aberdeen, sempre dopo le lamentele di alcuni iscritti, «avvertimenti per l'uso» sono stati destinati addirittura a opere come Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare («attenti al classismo»), Geoffrey Chaucer («può essere arduo a livello emozionale » ), Oliver Twist di Charles Dickens («abusi su minori»), ma anche Jane Austen, Charlotte Brontë e Agatha Christie.

Gli atenei si difendono parlando di scelte dettate dagli studenti o comunque non obbligatorie nella stragrande maggioranza dei casi per i laureandi. Scrittrici come Rachel Charlton-Dailey parlano di sensazionalismo e che «avvertimenti simili sono sempre esistiti». «Certo che le università devono proteggere la salute mentale dei propri studenti», ribatte il sottosegretario dell'Istruzione britannico James Cleverly, «ma allo stesso tempo non si può non affrontare il passato. Se alcuni testi sono complessi, vanno capiti, non censurati. E poi sinceramente, mi turba l'idea che in un'università gli studenti non abbiano lo spirito critico e la maturità per leggere classici del genere».

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