CI MERITIAMO L'ESTINZIONE: ANCHE LA LINGUA INGLESE SI ARRENDE ALLA IDEOLOGIA GENDER –

Categoria: Cultura

IL "CAMBRIDGE DICTIONARY" HA CAMBIATO LA DEFINIZIONE DI "DONNA" IN "CHI SI SENTE FEMMINA" E DI "UOMO" IN CHI SI SENTE MASCHIO"

15.12.2022 dagospia.com lettura3’

IL "CAMBRIDGE DICTIONARY" HA CAMBIATO LA DEFINIZIONE DI "DONNA" IN "CHI SI SENTE FEMMINA" E DI "UOMO" IN CHI SI SENTE MASCHIO" - LE MODIFICHE SONO STATE APPORTATE DOPO AVER STUDIATO I NUOVI USI DELLE PAROLE NELLA SOCIETÀ - LA DECISIONE HA FATTO EVIDENTEMENTE INCAZZARE MOLTISSIME PERSONE, CHE ACCUSANO L'ATENEO DI ESSERSI ARRESO AL "MILITANTISMO TRANS"…

Mauro Zanon per “Libero quotidiano”

Su queste pagine, due settimane fa, vi abbiamo raccontato quali sono le nuove teorie in voga nella prestigiosa Università di Cambridge: come quella del giovane ricercatore Joshua Heath che, facendo leva su tre quadri sulla Crocifissione risalenti al Medioevo e al Rinascimento, tra cui "La Grande Pietà" del francese Jean Malouel, sostiene che Gesù «avesse un corpo trans». Sempre da Cambridge, arrivano nuove forme di genuflessione all'ideologia gender.

Come rivelato dal quotidiano The Telegraph, il Cambridge Dictionary, ossia il vocabolario di riferimento dell'ateneo britannico, equivalente per importanza al dizionario della Treccani, ha infatti aggiornato la definizione di «donna» e «uomo», aggiungendo una riga per entrambe le voci in ossequio al militantismo trans. D'ora in avanti, una «donna», per il Cambridge Dictionary, non è più semplicemente un individuo di età adulta di sesso femminile, contrapposto a quello maschile, ma anche «un adulto che vive e si identifica come femmina nonostante gli sia stato attribuito un altro sesso alla nascita».

E viceversa per gli uomini. Bisogna finirla con l'idea binaria secondo la quale esistono individui di sesso maschile contrapposti a individui di sesso femminile, bacchettano gli accademici di Cambridge. Un uomo è «un adulto che vive e si identifica come maschio nonostante gli sia stato attribuito un altro sesso alla nascita». I redattori del dizionario hanno apportato le modifiche dopo aver studiato i nuovi usi delle parole nella società, concludendo che la nuova definizione è quella di cui gli studenti di inglese «dovrebbero essere consapevoli», secondo quanto riportato dal Telegraph.

PRESSIONI LGBTQ

Ecco gli esempi citati dal dizionario: «Lei è la prima donna trans eletta a una carica nazionale» e «Mary è una donna a cui è stato attribuito il sesso maschile alla nascita». E ancora: «Mark è un uomo trans (= un uomo a cui è stato detto che era una femmina quando è nato)» e «il loro dottore li ha incoraggiati a vivere come uomini per un periodo prima di sottoporsi alla transizione chirurgica». Quello di Cambridge non è il primo dizionario a modificare le sue definizioni di «donna» e «uomo», e dunque a cedere alle pressioni delle lobby Lgbtq.

A luglio, l'americano Merriam-Webster aveva aggiunto una definizione supplementare di «donna», definendola una persona «che ha un'identità di genere opposta all'uomo». «È una buona notizia», ha reagito la dottoressa Jane Hamlin, presidente della Beaumont Society, ente che sostiene le persone transgender e non binarie, prima di aggiungere: «Ultimamente è stata fatta tanta disinformazione e diffusa spazzatura sulle definizioni di "uomo" e "donna", ma queste definizioni sono chiare, concise e corrette. Congratulazioni al team del Cambridge Dictionary!».

L'aggiornamento deciso dal prestigioso ateneo ha suscitato anche molte reazioni stizzite. Come quella di Don McLaughlin, firma di punta della National Review, secondo il quale il Cambridge Dictionary ha operato un cambiamento orwelliano. «1984 non doveva essere un manuale pratico», ha twittato Don McLaughlin. La decisione degli accademici di Cambridge arriva sullo sfondo delle proteste, in Scozia, contro il Gender Recognition Reform Bill, un decreto che mira a facilitare l'acquisizione da parte delle persone trans di un Gender Recognition Certificate, ossia di un certificato che attesti che il loro genere «non è quello assegnato loro alla nascita» senza l'obbligo di una diagnosi medica di disforia di genere.

La protesta è sostenuta da diverse personalità, tra cui l'autrice della saga di Harry Potter, J.K. Rowling. Quest' ultima, un tempo portata in trionfo dal mondo culturale britannico, è oggi al centro dei fuochi incrociati delle femministe radicali e di gruppi di pressione Lgbtq, in ragione delle sue prese di posizione critiche verso le teorie gender.

MINACCE DI MORTE

Tutto è iniziato due anni fa, quando su Twitter, in risposta a un articolo controverso, ha ribadito l'ovvio, ossia che solamente le donne hanno il ciclo mestruale, e che esistono differenze biologiche tra donne e uomini. Apriti cielo. Da quel momento, è per tutti la scrittrice "transfoba", l'infrequentabile, ed è minacciata di morte dalle attiviste trans. Ecco uno dei messaggi ricevuti: «Spero che tu possa trovare una bomba nella tua cassetta della posta».