ECCOLA, LA GENERAZIONE DEL FUTURO: PORNO HARD CORE, VIDEO BRUTALI,

Categoria: Cultura

“TROLLING”, SESSO ON LINE CON SCONOSCIUTI: IN UN LIBRO GLI ADOLESCENTI RACCONTANO LE LORO GIORNATE PASSATE SUL WEB E L’AMBIZIONE DI ESSERE PIU’ “HOT”, PIU' POPOLARI DEGLI ALTRI

2. SECONDO L’AUTRICE CHLOE COMBI, MISURANO L’AUTOSTIMA E SI DANNO UN VALORE NON CON I RISULTATI SCOLASTICI, MA CON I FOLLOWER SU INSTAGRAM E I "MI PIACE" DI FACEBOOK

3. AHMED, 15 ANNI, PER NOIA CREA PROFILI FALSI E SI DEDICA AL “TROLLING” AGGRESSIVO. ANNABELLE (16) ONLINE È UNA MODELLA DI 21 ANNI CHE RIMORCHIA UOMINI IN CERCA DI SESSO

4. I FORUM SONO OSSESSIONATI DAI SOLDI, DAL LOOK, DAL GLAMOUR. CHI E' FAMOSO NON PROVIENE PIU' DALLA TV, DAL CINEMA O DA UN SUCCESSO IN CLASSIFICA, MA DA YOUTUBE

               

Chloe Combi per “Daily Mail”, Dago Spia MAG 2015 19:44

Rachel è una diciassettenne carina che vuole studiare medicina. Va benissimo a scuola, ha tanti amici, una vita normale, una buona famiglia. Una volta a settimana, di solito la domenica sera, fa sesso in telecamera per un uomo di nome David, che non ha mai incontrato.

Michael ha 16 anni e guarda pornografia hard core da quando ne aveva 11, sul laptop e sull ‘“iPhone” che i genitori gli hanno comprato. Dice di aver visto qualsiasi atto sessuale conosciuto all’uomo nella sua “carriera” sul web, ma di non aver mai fatto sesso nella vita vera. Prova a smettere di guardare porno e non ci riesce.

 

Ahmed, 15 anni, quando si annoia crea profili falsi suo social e si dedica al “trolling” più aggressivo. Annabelle ha messo su un profilo definendosi una modella di 21 anni. E’ continuamente contatta da uomini fra i 30 e i 40 anni che vogliono fare sesso occasionale con lei, ma lei in realtà ha 16 anni. Grant, 14 anni, viene bullizzato così tanto sui social che sta prendendo in considerazione il consiglio di suicidarsi (però non hai mai considerato l’ipotesi di disconnettersi per un giorno).

Queste sono solo alcune delle centinaia di esperienze scioccanti degli adolescenti che ho incontrato per il mio libro “Generation Z”. Sono una ex insegnante e volevo capire cosa sta succedendo a questa generazione. Non è facile, da adulti, comprendere cosa significhi internet per loro. E’ una finestra sul mondo, un’identità, una guida, uno strumento che crea e distrugge amicizie e relazioni. Gli obbediscono e non possono vivere senza. E’ la prima generazione nata sotto l’occhio del web, forse la più introversa mai esistita. Stare on line per 24 ore al giorno significa non lasciare mai la stanza per socializzare con gente in carne e ossa. Quando escono di casa, sono connessi via smartphone.

il libro generation z

I ricercatori della “University College London” hanno da poco lamentato un aumento di ragazzine fra gli 11 e i 13 anni che soffrono di ansia e problemi emotivi legati a immagini di donne ritratte come oggetti sessuali su vari siti. Misurano l’autostima e si danno un valore non con i risultati scolastici, ma con quelli di “Istangram” e simili. Vedono le foto dello stile di vita dei ricconi alla “Rich Kids of Instagram” e si deprimono comparandolo alla loro vita imperfetta.

I forum sono ossessionati dai soldi, dal look, dal glamour, e incoraggiano i giovani al materialismo e al consumismo sfrenato. La priorità è l’ultima novità tecnologica, non la fame nel mondo. I famosi non provengono dalla tv tradizionale o da un successo in classifica, ma da “You Tube”. Se non hai un profilo on line, praticamente non esisti. Sul profilo on line puoi essere chi vuoi e creare un alter ego soddisfacente. Gli adolescenti si mostrano più sexy, più belli e più ricchi di quanto non siano in realtà, usano photoshop e posano con mazzette di soldi aggiunte digitalmente. L’adolescente che non lo fa, si sente ovviamente inadeguato agli altri.

Internet è un posto senza leggi e senza regole, dove si fa quello che non si farebbe nella vita vera. I genitori sarebbero sconvolti se sapessero cosa fanno i figli on line. Stare dietro uno schermo crea una sorta di disconnessione psicologica, e i più giovani non capiscono le conseguenze delle azioni se non dopo che la frittata è fatta.

Mary e Reshma, 16 anni, mi spiegano: «Conta solo quanto sei “hot”. Desideri che totali estranei ti dicano che vogliono fare sesso con te. Ti fa sentire meglio con te stessa». Sono diventati quasi immuni al sesso e alla violenza nei film. Conoscono il sadismo, la tortura, la molestia, il dolore e l’umana depravazione.

Mi sono unita a un gruppo di ragazzi che guardavano i brutali video delle esecuzioni dell’ISIS. Li cercano appositamente, probabilmente non distinguendo bene la violenza reale da quella dei videogiochi. E’ importante che i genitori spieghino che ciò che è on line è spesso falso e costruito. Il sesso e la gente, nel mondo vero, sono diversi. La realtà, con tutte le sue imperfezioni, è molto meglio.