Scuola, si accende lo scontro Boschi-Cgil Il ministro: «Nelle mani dei sindacati il sistema non funziona».

Categoria: Cultura

La replica: «Arroganza e disprezzo della democrazia. Nelle prossime ore - conclude CGIL la mobilitazione continuerà e si allargherà.

La Stampa, ANSA 10/05/2015«La scuola nelle mani dei sindacati non funziona». Apriti cielo. L’attacco del ministro per le Riforme Maria Elena Boschi scatena una serie di reazioni e polemiche che partono dalla Cgil: «La dichiarazione della ministra conferma l’arroganza e il disprezzo della democrazia» tuona il segretario generale Flc-Cgil, Domenico Pantaleo. E anche Nichi Vendola non è da meno: «La scuola pubblica italiana è in mano ai sindacati? No, la scuola pubblica è sulle spalle degli insegnanti italiani e dei loro sacrifici».

BOSCHI: “BISOGNA CAMBIARE” 

La riforma della scuola «non è un prendere o lasciare - aveva spiegato la Boschi durante un incontro pubblico per la campagna elettorale di Ceriscioli nelle Marche - ma quello che non è accettabile è lasciare le cose come sono. La scuola solo in mano ai sindacati funziona? Io credo di no». Il ministro sottolinea l’importanza della «sfida del cambiamento» e rimarca che «già nel lavoro fatto in Commissione molti aspetti della riforma sono stati modificati. Il ruolo del dirigente è stato attenuato, pur riconoscendo l’autonomia dei dirigenti che devono poter individuare l’insegnante più giusto per la loro scuola». «Nel Piano dell’offerta formativa inoltre - prosegue Boschi - sono coinvolti anche i docenti, le famiglie e i ragazzi più grandi. Al Senato - spiega - ora c’è un passaggio fondamentale, una sfida da cogliere insieme. Rinviamo tutto? No, non ci sto».

LA REPLICA DELLA CGIL 

Ma nelle sua replica Pantaleo (Cgil) non lascia spazio alla mediazione: «La scuola non è dei sindacati ma nemmeno proprietà privata del Governo. È del Paese e di chi quotidianamente garantisce alle nuove generazioni di avere una istruzione all’altezza dei tempi». «Lo sciopero e le manifestazioni del 5 maggio - afferma ancora l’esponente della Cgil - hanno dimostrato che studenti, personale della scuola, famiglie e Paese sono contro il disegno di legge della brutta scuola. Gli emendamenti approvati non cambiano l’impianto autoritario e incostituzionale del disegno di legge. Nelle prossime ore - conclude Pantaleo - la mobilitazione continuerà e si allargherà.

ANCHE VENDOLA CONTRO IL MINISTRO 

Sull’argomento è intervenuto anche il presidente di Sinistra Ecologia e Libertà Nichi Vendola: «La scuola pubblica italiana è in mano ai sindacati? No, gentile ministra: la scuola pubblica del nostro Paese è sulle spalle degli insegnanti italiani, va avanti grazie al loro impegno e ai loro sacrifici, quegli insegnanti peggio pagati di Europa, e umiliati dai provvedimenti di questo governo».