Nozze gay? Non ce lo chiede l'Europa,Le mozioni approvate dal Parlamento europeo

Categoria: Cultura

e le sentenze della Corte di Strasburgo sono intromissioni indebite nell'ordinamento italiano. Sarebbe bene, piuttosto, far decidere direttamente il popolo

di Redazione | 21 Luglio 2015 ore 13:56 Foglio

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La Corte europea dei diritti dell’uomo condanna l’Italia a pagare una multa irrisoria a tre coppie omosessuali che non avevano ottenuto dal comune la possibilità di fare le pubblicazioni in vista di un matrimonio. Intromissione indebita (e senza conseguenze vincolanti) su un tema che andrebbe discusso senza anatemi.

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La Corte europea dei diritti dell’uomo (che non è un organismo dell’Unione europea ma del Consiglio d’Europa) ha condannato l’Italia a pagare una multa irrisoria a tre coppie omosessuali che non avevano ottenuto dai comuni di residenza la possibilità di fare le pubblicazioni in vista di un matrimonio, che com’è noto in Italia è riservato a coppie di diverso sesso. L’argomento adottato dalla Corte è piuttosto singolare: siccome 24 dei 47 stati aderenti al Consiglio d’Europa hanno adottato normative che consentono la registrazione delle unioni tra persone dello stesso sesso, la legislazione vigente negli altri 23 stati viene considerata contraria al “diritto al rispetto della vita familiare e privata”.

In base a questo ragionamento capzioso, quando erano invece in maggioranza i paesi che non riconoscevano le unioni omosessuali si sarebbero dovute considerare violazioni dei diritti umani la scelta di riconoscerle? Indipendentemente da quel che si pensa sul merito della questione, cioè sull’opportunità di trovare forme di riconoscimento giuridico delle unioni tra persone dello stesso sesso, quella che sembra del tutto inaccettabile è l’idea che sia la magistratura, nazionale o sovranazionale, a dettare la legislazione. La sovranità popolare, che si può esprimere attraverso le rappresentanze parlamentari elettive o direttamente attraverso il ricorso al referendum, è l’unica titolare del potere legislativo in un regime democratico. La giurisdizione deve garantire l’osservanza delle leggi esistenti, non surrogare la potestà legislativa attraverso interpretazioni forzate dei diritti indisponibili.

Non si tratta di una battaglia tra destra e sinistra: nel caso specifico a chiedere e ottenere la sentenza di Strasburgo è stata un’associazione di gay liberali, il consenso e l’opposizione a una normativa italiana sulle unioni omosessuali sono trasversali, com’è giusto che sia in una materia che registra sensibilità specifiche piuttosto che orientamenti politici e sociali. Se si potesse, sarebbe bene far decidere direttamente il popolo, ma in Italia il referendum è solo abrogativo (quello confermativo è riservato alle riforme della Costituzione). In ogni caso è bene che il dibattito si svolga liberamente nelle sedi legislative senza vincoli di partito e senza l’ossessione peraltro infondata di quel che “ci chiede l’Europa”. Le mozioni approvate dal Parlamento europeo e le sentenze della Corte di Strasburgo sono in sostanza intromissioni indebite e tentativi di limitare e condizionare “dall’alto” l’esercizio del potere legislativo da parte di chi ne ha il mandato elettorale.

L’Europa che non sa gestire in modo omogeneo le questioni monetarie non può certo arrogarsi il potere di omologare le legislazioni su temi sensibili, che debbono essere affrontati in base al duplice e convergente principio della sovranità popolare e nazionale

Categoria Cultura

COMMENTI

1-Giuseppe sala • un'ora fa

la corte suprema dei diritti dell'omo..

tolta la u ha un suono più fatuo, più evanescente, più farfallino

giusto il tipo in promozione evrywhere

2- Roberto Carletti • 2 ore fa

io sono fermamente convinto che se in italia si potesse in qualche modo fare una sottospecie di referendum o votazione per giustamente far decidere il popolo la maggioranza voterebbe e favore dei gay almeno per quanto concerne il matrimonio civile ma fin quando le cose arrivano da l'europa e sembra debbano essere imposte dall'alto fanno nell'opinione pubblica effetto contrario

3- Massimo Buonocore • 4 ore fa

Tutta questa piccata rampogna mi fa ridere.

Renzi aveva dichiarato che una legge sulle Unioni Civili sarebbe stata depositata in Gennaio. Poi siamo passati ad Aprile, quindi entro l'estate, ora entro l' anno.

Ci sono partiti come PD, M5S, SEL, parte di FI che dichiarano che sono d' accordo, salvo seppellire di emendamenti al momento di decidere, rinviando il tutto alle calende greche.

Fra Chiesa e benpensanti la faccenda tirerà avanti chissà quanto ancora.

Che qualcuno dia una svegliata ai nostri gattopardeschi politici, sia essa Corte Europea dei diritti dell' uomo o chiunque altro, visto che qui tutto stagna.

Mi si dice che il Governo ha ben altri problemi per la testa (il solito benaltrismo).

Non mi risulta che il Ministro per le Pari Opportunità sia coinvolto nella soluzione di disoccupazione, tasse, corruzione, bustarelle e via dicendo.

Dicono che la legge è pronta ed allora cosa accidenti aspettano per presentarla elle Camere, discutere e votare?

Sembra che chi ha scritto l' articolo sia appena arrivato da Svezia o Norvegia e non si renda conto che in Italia se non si smuovono le acque non ci sono speranze che qualcosa cambi.

4- Moreno Lupi • 4 ore fa

A parte la questione di merito, che ogni Stato, ogni popolo, ha il diritto di vivere secondo tradizioni, costumi e credenze proprie, si tratta della solita sceneggiata elitaria, supponente, antidemocratica dei "pancia piena" dell'Eurocrazia. Il mondo Lgbt esulta, quelli che appetiscono i loro voti, pure. Il PolCor, trionfa. Moriremo tutti polcorrettizzati?

5- Raffaella Conti  Moreno Lupi • 2 ore fa

No, moriranno soltanto i non-Polcorretti.