Una giornata contro Israele alla Fondazione Lelio Basso. Con il “consiglio” di Rodotà, Barca e Settis

Categoria: Cultura

Ospite d’onore dell'evento sarà David Sheen, uno dei dirigenti del movimento Bds per il boicottaggio di Israele, bandito dal Parlamento tedesco per aver più volte paragonato Israele alla Germania nazista

di Giulio Meotti | 06 Ottobre 2015

Roma. “Lelio Basso il fedayn” è il titolo di un articolo sulla Stampa di Torino del novembre 1974 a firma di Carlo Casalegno. “Il suo piano per la soluzione del problema palestinese riprende di fatto il programma dei fedayn, ma auspicandone l’attuazione in tempi lunghi”, scriveva il giornalista che sarà assassinato dalle Brigate Rosse. Il senatore Lelio Basso sul Corriere della Sera aveva spiegato che non è “proponibile oggi la cacciata degli ebrei dalla Palestina”, e non si capiva se per Basso fosse troppo tardi o troppo presto per scacciare Israele. L’Inghilterra secondo Basso non aveva da principio il diritto di offrire agli ebrei un “focolare nazionale” e l’Onu non aveva il diritto di procedere a una “spartizione arbitraria”. Ma poiché il danno ormai era fatto, occorreva porvi rimedio: Basso propose di annullare la spartizione del 1947 e togliere il riconoscimento internazionale a Israele.

Non deve sorprendere quindi che il 7 ottobre la Fondazione Lelio Basso di Roma abbia organizzato una giornata di studi sugli “incitamenti israeliani alla violenza razzista” e l’uso in Israele di “un linguaggio che tende a dimenticare la natura umana di Palestinesi, Africani ed altri non-Ebrei, ispirando attacchi che vanno dalle aggressioni individuali fino ai bombardamenti sui civili”.

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Mercoledì si sentiranno gli stessi echi per le vie della Città Vecchia a Gerusalemme e in via della Dogana Vecchia numero cinque a Roma.

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