La Cina svela il caccia J-20, la sfida "invisibile" agli Usa

Categoria: Estero

La Cina dovrebbe aver completato quattro J-20, ma tale numero potrebbe triplicarsi entro i prossimi sei mesi. Il primo impiego operativo sarà nel Mar Cinese Meridionale nel 2018.

Franco Iacch - Mar, 01/11/2016 - 12:09 Il Giornale

Svelato per la prima volta al pubblico, durante la cerimonia di apertura dell’Air Show China, nella città meridionale di Zhuhai, il caccia di quinta generazione Chengdu J-20.

Due i velivoli con livrea aria-aria, probabilmente la medesima svelata due settimane e scelta per il basso tasso di produzione iniziale, che hanno attraversato il campo di volo della mostra aeronautica di Zhuhai, in Cina. Quelli mostrati al pubblico dovrebbero essere i prototipi operativi con numero di serie 2011 e 2017 in configurazione di pre-produzione. I primi due J-20, numero di serie 2001 e 2002, sono stati utilizzati come dimostratori tecnologici.

Il Chengdu J-20

Il progetto Chengdu J-20, caccia di quinta generazione decollato per la prima volta nel gennaio del 2011, è definito dal Pentagono come una piattaforma a lungo raggio, in grado di penetrare ambienti pesantemente difesi. La Cina dovrebbe aver completato quattro J-20, ma tale numero potrebbe triplicarsi entro i prossimi sei mesi considerando che la piattaforma, lo scorso giugno, è entrata ufficialmente in Low Rate Initial Production (LRIP). E’ attualmente equipaggiato con due turboreattori di fabbricazione russa. Per il Chengdu J-20 si prevedono sei varianti: intercettore a lungo raggio, dogfight e scorta, attacco al suolo, ricognizione a lungo raggio, attacco elettronico e piattaforma di lancio per missili anti-satellite.

Fin dalla prima presentazione ufficiale, i cinesi hanno sempre affermato che la piattaforma di quinta generazione Chengdu J-20, avrebbe avuto prestazioni simili all’F-22, ma con i costi operativi dell’F-35. Impossibile, al momento, verificare tali affermazioni in modo indipendente. L’entrata in servizio con Capacità Operativa Iniziale è fissata per il 2018. Il J-20 dovrebbe trasportare internamente fino ad un massimo di quattro missili BVRAAM, beyond-visual-range air-to-air missiles e due a corto raggio, probabilmente PL-10. Dovrebbe raggiungere una velocità massima di 2,100KMH secondo una stima effettuata con i due Saturn AL-31. Il primo impiego operativo per il J-20 sarà nel Mar Cinese Meridionale.

 

Il problema dei motori

Il J-20 tra ispirazione da diversi progetti. Evidenti le similitudini nel design con il dimostratore tecnologico MiG 1.44 e con l’EFA 2000. Il Pentagono, ha sempre pensato si trattasse di una versione derivata dal Northrop YF-23, unico prototipo proposto insieme all’YF-22 per il progetto Advanced Tactical Fighter. Così come i russi per il T-50, anche i cinesi non saranno in grado di raggiungere il pieno potenziale della piattaforma fino a quando non avranno sviluppato dei motori con un rapporto spinta-peso di dieci a uno e che possano esaltare le caratteristiche di un profilo aerodinamico di quinta generazione. I cinesi starebbero sfruttando la tecnologia dei turbofan russi NPO Saturn AL-41F1 che equipaggiano i Su-35E per sviluppare un nuovo sistema propulsivo.