Voto francese e tedesco senza neanche un'idea

Categoria: Estero

Ma la mancanza di un'idea strategica si sente soprattutto in Germania, dove la socialdemocrazia ha la forza e il ruolo dell'antico Partito socialdemocratico italiano che, con Saragat, fu il sempre fedele alleato della Democrazia cristiana, mentre i due partiti democristiani convergono su Angela Merkel (il pendant bavarese con forti mal di pancia).

 di Domenico Cacopardo ItaliaOggi 2.2.2017

In Francia, il Partito socialista sceglie Benoit Hamon, candidato della sua sinistra, le cui ricette lo pongono al quarto posto nelle preferenze. Se questa è la risposta della socialdemocrazia europea ai rivolgimenti che sono accaduti nel mondo e a quelli che accadranno prestissimo, siamo messi molto male. Nemmeno altrove un'analisi condivisa né una strategia nei confronti della contemporaneità. Globalizzazione o protezionismo? Un dilemma che non è secco, visto che ci sono infinite possibilità di collocare l'asticella nel modo più conveniente ai cittadini europei.

Ma la mancanza di un'idea strategica si sente soprattutto in Germania, dove la socialdemocrazia ha la forza e il ruolo dell'antico Partito socialdemocratico italiano che, con Saragat, fu il sempre fedele alleato della Democrazia cristiana, mentre i due partiti democristiani convergono su Angela Merkel (il pendant bavarese con forti mal di pancia).

La Cancelliera è il punto terminale e di partenza di una rassicurante continuità: niente inflazione; niente scontri sociali; niente scioperi; attività economica florida, così florida da determinare un patologico avanzo della bilancia dei pagamenti, niente avventure. Sulla sicurezza, parole di circostanza, fondate sull'efficienza (da verificare) della polizia, sul sostanziale rallentamento, quasi un fermo, dell'accoglienza promessa a 5 milioni di profughi siriani in cinque anni. E niente più, solo un lavoro di intelligence che, in caso di fortuna, previene qualche attacco e, nel caso contrario, gli attacchi li subisce.

Nessun ragionamento strategico come sarebbe quello sul futuro dell'Europa oggi senza politica estera, senza forze armate, senza sicurezza comune, senza politica economica che non sia la vecchia politica di bilancio, sublimata dal «Fiscal compact», un cappio al collo dei paesi con debito elevato, che l'Italia s'è messa volontariamente addosso per merito di Mario Monti. Quali saranno i rimedi comunitari alla politica protezionistica di Trump, al vasto indebitamento cui intende ricorrere, al possibile ritiro, e comunque, al ridimensionamento della presenza americana in Europa? Nessuno ce lo dice, nemmeno la Germania che di questa Unione è l'azionista di controllo.

www.cacopardo.it