1. UN RAPPORTO DELL'FBI AVVISAVA KENNEDY DI UN LIBRO SULLA SUA RELAZIONE CON MARILYN

Categoria: Estero

2. JFK LE AVEVA PROMESSO CHE AVREBBE DIVORZIATO E L’AVREBBE SPOSATA.

27 OTT 2017 17:47 da www.dagospia.com

QUANDO NON LO FECE, LEI MINACCIÒ DI RENDERE PUBBLICA LA LORO STORIA, IL CHE AVREBBE ROVINATO LE ASPIRAZIONI PRESIDENZIALI. A QUEL PUNTO KENNEDY DECISE DI AGIRE DRASTICAMENTE. USÒ IL METODO COMUNISTA PER ELIMINARE I NEMICI, FACENDO SEMBRARE SUICIDIO UN OMICIDIO

2. UN INFORMATORE DELL’FBI IDENTIFICÒ IL POLIZIOTTO DI DALLAS J.D TIPPIT (CAPO DELLA ASSOCIAZIONE ULTRACONSERVATRICE JOHN BIRCH SOCIETY) COME IL VERO KILLER DI KENNEDY. TIPPIT FU A SUA VOLTA UCCISO DA LEE HARVEY OSWALD 45 MINUTI DOPO AVER UCCISO JFK

Il “Daily Mail” sviscera i file desecretati dell’assassinio di JFK, da cui emerge che un informatore identificò il poliziotto di Dallas J.D Tippit come il vero killer del presidente americano. Glielo disse H. Theodore Lee e fu scritto su una nota dell’FBI.

Tippit fu a sua volta ucciso da Lee Harvey Oswald 45 minuti dopo aver ucciso JFK. L’informatore disse anche che la notizia di Lee proveniva da individui precedentemente attivi nella FPCC (Fair Play for Cuba Committee). La nota riporta che una settimana prima dell’assassinio, Tippit (capo della associazione ultraconservatrice John Birch Society) e una terza parte (probabilmente Oswald) si erano incontrati al nightclub di Jack Ruby.

Ruby uccise Oswald due giorni dopo la morte di JFK, poi morì di tumore ai polmoni nel 1967. Prima dell’omicidio, Oswald e Ruby si incontrarono all’aeroporto in Florida, parte di un gruppo destinato a Cuba ‘per tagliare la canna da zucchero’ e un informatore li sentì parlare di 'Big Bird', un nome in codice.

Lee stesso disse alla FBI che Oswald era in qualche modo coinvolto con la FPCC e con i movimenti anti-castristi, così poteva vedere entrambe le posizioni. J.D Tippit era nella volante quando fermò Oswald che camminava per Patton Avenue. Gli parlò dal finestrino, scese dalla macchina, poco dopo Oswald gli sparò tre volte, e una quarta alla tempia.

Spunta anche un rapporto della FBI che avvisava JFK di un libro riguardante la sua relazione con Marilyn Monroe. Si intitolava 'The Strange Death of Marilyn Monroe' e fu lo stesso autore Frank A. Capell a presentarsi negli uffici della polizia il 2 luglio 1964 per allertare che avrebbe pubblicato quelle pagine il 10 luglio.

Il capo della FBI J. Edgar Hoover lo fece sapere a Kennedy l’8 luglio. Nella nota specificò che Capell aveva dichiarato che avrebbe fatto riferimento alla sua presunta amicizia con Marilyn Monroe e che ‘intendeva indicare che eravate intimi e che eri nell’appartamento della Monroe quando lei morì’.

Marilyn morì il 5 agosto 1962. La nota della FBI indica che la dichiarazione di Capell era falsa: quando Marilyn morì, il presidente si trovava a San Francisco con sua moglie. Nel libro si affermava che la relazione fra il presidente e l’attrice era ben nota ad Hollywood, ma non veniva pubblicizzata e che la Monroe era stata indotta a credere che le intenzioni di Kennedy fossero serie. Lui le aveva promesso che avrebbe divorziato e l’avrebbe sposata.

Prosegue il libro: «Quando non lo fece, lei minacciò di rendere pubblica la loro storia, il che avrebbe rovinato le aspirazioni presidenziali. A quel punto Kennedy decise di agire drasticamente». Ovvero usò il metodo comunista per eliminare i nemici, facendo sembrare suicidio un omicidio. Fattibile, visto che il medico della diva, il Dr. Hyman Engelberg, era comunista.

Gli appunti della FBI facevano trasparire scetticismo verso le dichiarazioni di Capell, eppure Hoover ordinò all’ufficio di New York di seguire da vicino la questione e di fornire al Bureau due copie del libro in modo che il Procuratore Generale fosse al corrente.