TRUMP PURTROPPO NON PUÒ LICENZIARE PUTIN CON UN TWEET.

Categoria: Estero

SULL'ORLO DELLA GUERRA FREDDA NUMERO DUE: ECCO COSA SUCCEDERÀ NEL WEEKEND

Maria Giovanna Maglie per Dagospia.com 16.3.2018 (Il sito opact è protetto da antivirus e malware F-SECURE)

CHISSÀ SE IL DEEP STATE CHE VEDE COME UNICO NEMICO IL PRESIDENTE, E AGISCE ATTRAVERSO IL PROCURATORE MUELLER TIRANDO PER I CAPELLI UNA INCHIESTA CHE AVREBBE DOVUTO ESSERE CONCLUSA DA TEMPO, SI RENDE CONTO CHE SIAMO DAVVERO SULL'ORLO DELLA GUERRA FREDDA NUMERO DUE: ECCO COSA SUCCEDERÀ NEL WEEKEND

“A classic bully", un vero prepotente, così un Trump esasperato avrebbe bollato Vladimir Putin e i suoi comportamenti. Purtroppo non può licenziarlo con un Tweet, e lo strapotere della Russia, anche se i Liberal progressisti anime belle non lo ammetteranno mai in nessuna parte del mondo, è la diretta tragica conseguenza di 8 anni di inerzia e comportamenti deboli del presidente Barack Obama. Nobel per la pace o Nobel per la seconda guerra fredda?

E’ tutto qui il problema che oggi si affronta, ovvero un nuovo squilibrio mondiale che già ha portato guai tremendi ed e’ ora foriero di chissà quali disgrazie, di fronte al quale un’ America non più egemone si ritrova da sola, e stendiamo un velo di pietoso silenzio sulle miserie dell'Europa.

Chissà se il deep state che vede come unico nemico Donald Trump, e oggi agisce nella persona del procuratore speciale Robert Mueller tirando per i capelli una inchiesta che avrebbe dovuto essere conclusa da tempo con un nulla di fatto, si rende conto che siamo davvero sull'orlo della cold war numero 2, i cui effetti potrebbero essere non solo pesanti per l'economia e la politica di tutto il mondo, perfino catastrofici?

Chissà se i giornali e media americani e I loro imitatori italiani si rendono conto che c'è ben altro da andare a investigare e su cui fare titoloni che non un possibile e mai provato ruolo della Russia nella campagna elettorale presidenziale del 2016, o di strologare sui cambiamenti di ministri, visto che qui si tratta eventualmente di attentati alla democrazia, agli Stati, di regolamenti di conti mafiosi in territori di sovranità altrui che, se provati, fanno impallidire il più rocambolesco film di spionaggio?

Gli Stati Uniti hanno deciso di applicare sanzioni su Individui ed entità russe come mai erano stati decise in precedenza, anche se ancora non vengono toccati ufficiali di governo ed oligarchi legati a Vladimir Putin.

Si tratta comunque da parte del Dipartimento del Tesoro della iniziativa più forte dell'ultimo anno, che colpisce 19 Individui e 5 strutture, compresi i servizi di intelligence russi, la maggior parte dei quali emersi proprio dall'inchiesta del procuratore speciale. L’accusa è quella di boicottaggio di impianti energetici americani compresi siti nucleari.

Gli Stati Uniti hanno anche concordato con Inghilterra Germania e Francia nel domandare che la Russia spieghi l'avvelenamento di due ex spie russe, nella convinzione se non nella certezza, come lo stesso Trump ha detto, che dietro quegli avvelenamenti ci sia la Russia.

Naturalmente i democratici non sono contenti e sostengono che manca la giusta sanzione per il tentativo di intromettersi nelle elezioni americane del 2016, riferendosi a fatti certi come la violazione della mail del Comitato Democratico da parte di hacker pagati dalla Russia.

Tutti pronti alla rottura? Tutti abbastanza incoscienti da farlo? A parole sembrerebbe di sì, a sentire la dichiarazione di Adam Schiff, capo dei democratici alla commissione Intelligence della Camera. Ma anche il presidente della commissione Esteri che è un repubblicano, Ed Royce, chiede misure più dure per quel che è avvenuto in Inghilterra.

Non c'è dubbio che la reazione non sia finora proporzionata a quel che ha deciso il governo inglese.

Intervenendo lunedì pomeriggio alla House of Commons, Theresa May aveva usato toni di condanna inusitati e mercoledì è passata dalle parole ai fatti: 23 diplomatici russi, individuati come agenti segreti sul suolo britannico, hanno una settimana di tempo per lasciare l’isola o saranno espulsi.

E’ una delle risposte pratiche alla guerra diplomatica esplosa tra Londra e Mosca dopo l’avvelenamento dell’ex spia e dissidente russo Sergei Skripal e di sua figlia Yulia. I due poveretti sono stati colpiti una settimana fa avvenuto a Salisbury, cittadina del Wiltshire, con una sostanza tossica, il Novichok, che sarebbe compatibile con un genere sviluppato in Russia negli ambienti militari.

La May aveva chiesto urgentemente spiegazioni al governo Russo definendo l'azione un uso illegale della forza contro il Regno Unito e quando l'ultimatum è scaduto, ha dichiarato che “non esiste altra alternativa al fatto che lo Stato russo sia responsabile di tentato omicidio”.

A onor del vero non solo da Mosca non è arrivata alcuna spiegazione alle richieste avanzate dal governo londinese, ma al contrario ad aggravare le cose sono state fatte dichiarazioni minacciose sui rischi legati a mettersi contro una potenza nucleare, un gesto definito di completo disprezzo di un altro Stato sovrano.

Oggi i rapporti diplomatici sono interrotti, non ci saranno rappresentanti ufficiali inglesi ai prossimi mondiali di calcio, c’e’ la minaccia di congelare tutti gli asset russi “se dovesse esserci la prova che possano essere usati per minacciare la vita e la proprietà dei cittadini britannici”.

Che cosa pensa di fare l'amministrazione Trump in tutto ciò? Si sta lavorando sull'ipotesi dell'articolo 5 del trattato Atlantico che prevede che un attacco un membro dell'Alleanza in Europa o Nord America sia a tutti gli effetti un attacco a tutti i componenti, compiuto inoltre utilizzando un gas di uso militare, e tenendo in conto che è stato contagiato anche un agente di polizia britannico.

L’Articolo 5 fino ad oggi è stato invocato solo in un’occasione, da parte degli Stati Uniti: l’11 Settembre del 2001.

Gli estremi ci sarebbero già e vengono individuati proprio nelle parole del presidente americano Donald Trump, che ieri ha attraverso l'ambasciatore alle Nazioni Unite Nikki Haley ha fatto sapere che sulla base delle informazioni in possesso agli Stati Uniti, dietro l’attacco ci sarebbe lo Stato russo.

Si dovrà nelle prossime ore capire che fare con il comunicato della NATO nel quale l’Alleanza chiede a Mosca di “rispondere alle richieste” della Gran Bretagna, di “fornire una spiegazione piena e completa sul programma Novichok, nel quale si ravvisa “una chiara violazione delle norme e degli accordi internazionali”.

Non è un gran fine settimana.