l’Olanda di Rutte pronta a tentare l'”immunità di gregge”

Categoria: Estero

Moriranno i più deboli ma chi se frega. Stiamo andando verso il popolo eletto guidato da leader e governi di guerra, la nuova dittatura.

Dopo l’abbandono dell’ipotesi promossa dai britannici – che forse si sono accorti quanto folle potesse essere condannare a morte certa migliaia di persone – l’unico governo che ancora reputa possibile la carta dell’immunità di gregge per sconfiggere l’epidemia di coronavirus è l’Olanda. Moriranno i più deboli ma chi se frega. Stiamo andando verso il popolo eletto guidato da leader e governi di guerra, la nuova dittatura.

Davide Bartoccini 21.3. 2020 ilgiornale.it –lettura 3’

Inside the news, Over the world. Dopo l’abbandono dell’ipotesi promossa dai britannici – che forse si sono accorti quanto folle potesse essere condannare a morte certa migliaia di persone – l’unico governo che ancora reputa possibile la carta dell’immunità di gregge per sconfiggere l’epidemia di coronavirus è l’Olanda.

Il premier fiammingo Mark Rutte è rimasto “l’unico in Europa” a sostenere la tesi che è materialmente “impossibile” confinare i cittadini per fermare la diffusione del virus, e quindi, nonostante la lezione impartita dalla dilagazione del Covid-19 in Italia, Spagna, Francia e Germania – dove si contano complessivamente 111mila contagiati – sta valutando seriamente l’ipotesi di provare a combattere il virus attraverso l‘immunità di gregge. Rutte ha dichiarato che: “il coronavirus è tra noi e che per il momento ci rimarrà”, abbandonando l’ipotesi di attivare le contromisure che tutti gli stati europei – chi prima, chi dopo – stanno innalzando, e applicando una linea “all’inglese”: nonostante lo stesso Regno Unito, dopo le preoccupanti dichiarazione del primo ministro Boris Johnson, sia giunto alla conclusone che la teoria che prevede il contagio di milioni di cittadini per poi vedere “chi resta in piedi” non è da ritenere propriamente un’idea “allettante”. Secondo il premier olandese però, ormai il danno è fatto, e non esiste una soluzione immediata e reale per contenere la pandemia. “La realtà è che gran parte del popolo olandese verrà contagiato nel prossimo futuro”, ha affermato Rutte, dunque l’ipotesi più sostenibile è quella di tentare la carta dell’immunità di gregge e attendere che gli olandesi sviluppino da soli gli anticorpi necessari a combattere il virus.

Per raggiungere questo obiettivo “possono essere necessari mesi” ha dichiarato pubblicamente il leader fiammingo, che forse ignora i grafici che riportano le curve in ascesa, esplicando infettività e aumento del contagio in paesi che hanno comunque applicato la “quarantena”. “Le misure adottate non hanno precedenti”, continua Rutte, spiegando come il governo intenda seguire alla lettera le indicazioni degli esperti per sviluppare l’immunità di gregge. Definito come “l’unico modo ragionevole è usare evidenze scientifiche“. Ciò che preoccupa ulteriormente, oltre all’incolumità del popolo olandese costretto a diventare cavia di se stesso, è che in virtù di questa visione “temeraria”, il governo olandese non intende imporre la chiusura delle frontiere, né per chi entra, ma nemmeno per chi esce; provocando il panico degli stati confinanti. “È una scelta inaccettabile” sostiene il Belgio, che si troverebbe in questo modo costretto a sorvegliare le frontiere come se fosse in “guerra”.

Dopo il dietrofront del premier britannico Johnson, che era stato un sostenitore della prima ora di questa teoria, esposta al popolo attraverso la melodrammatica e macabra ambasciata del “preparatevi a perdere i vostri cari”, si pensava che ogni governo avesse maturato la coscienza che nessuno Stato europeo nel Ventunesimo potesse prestare il fianco al virus in attesa di un collasso del sistema sanitario e al prezzo di un bollettino di guerra da decine di migliaia di morti in una sola nazione – solo per non “imporre una quarantena” e attivare le contromisura per farla rispettare. Ma evidentemente tutti si sbagliavano.

Rutte sostiene la sua linea, nonostante un opposizione diffusa in parlamento. Anche se scuole, bar e ristoranti, sono stati chiusi all’inizio della settimana, nessun genere di “quarantena” è stata ancora attivata, lasciando il “virus” libero di girare a piedi o su ruote di bicicletta odi macchina, al sicuro, nel corpo dei contagiati che sono liberi di proseguire la loro vita semi-abituale. L’unico invito fatto alla popolazione è quello di non “avvicinarsi” a meno di 1 metro e mezzo dagli sconosciuti. Come se fosse un’accortezza sufficiente a debellare il rischio di contagio. Sebbene gli olandesi di buon senso – forse spronati dalle notizie che giungono da tutto il mondo – sembrano essersi asserragliati dentro i loro appartamenti da un paio di giorni, molti altri potrebbero ignorare questa precauzione e continuare a svolgere tranquillamente il loro ruolo di untori per “allargare le fila del gregge”.