UNA GUERRA CHE VIENE DA LONTANO - IL GENERALE POLACCO MIECZYSLAW BINIEK AMMETTE

Categoria: Estero

"DAL 2016 LA NATO HA COMINCIATO AD ADDESTRARE MIGLIAIA DI UCRAINI PER CREARE UN MOVIMENTO DI PARTIGIANI: C'ERA CONSAPEVOLEZZA CHE CI SAREBBE STATA L'INVASIONE DELLA RUSSIA

20.11.2022 dagospia.com lettura2’

- UNO DEI TRAINING ERA 'OPERAZIONI SEGRETE NEI TERRITORI OCCUPATI'. HANNO NASCOSTO OVUNQUE STAZIONI RADIO, MUNIZIONI, ESPLOSIVI. SONO STATI ADDESTRATI CON I MEZZI PIÙ MODERNI DI COMBATTIMENTO - HANNO INSEGNATO AGLI UCRAINI A USARE IL 'BATTLEFIELD MANAGEMENT SYSTEM', UN METODO PER INTEGRARE SPIE, SATELLITI E ALTRI MEZZI DI COMUNICAZIONE E COLPIRE BERSAGLI IN TEMPO REALE. ECCO PERCHÉ HANNO UCCISO TUTTI QUEI GENERALI RUSSI ALL'INIZIO DELLA GUERRA”

Tonia Mastrobuoni per “la Repubblica”

Mieczyslaw Bieniek è stato il primo vice comandante strategico polacco della Nato, ha combattuto in Iraq, Afghanistan e Siria. Lo abbiamo incontrato a Cracovia, nel clima ancora incandescente del missile caduto al confine con l'Ucraina. Ma Bieniek è ottimista sulle prospettive di pace in Ucraina: «Qualcosa sta succedendo: basti pensare alla dinamica della ritirata di Kherson». E, a proposito della città-simbolo della resistenza ucraina, il generale polacco rivela che dal 2016 la Nato ha cominciato ad addestrare «migliaia » di ucraini per prepararli alla resistenza nel caso di un'invasione russa.

Generale, quanto è ottimista su un negoziato per la pace?

«Il comandante russo Gerasimov e quello americano Muller stanno comunicando. E, sì, penso che qualcosa stia succedendo, dietro alle quinte. Pensi alla ritirata di Kherson: 25mila soldati russi, sull'orlo dello sterminio, che vengono evacuati in tre giorni e due notti. Solo passando sul ponte Antonovski e due ponti militari costruiti da loro sul Dniepr. Avrebbero potuto distruggerli in ogni momento, erano un bersaglio facile. Invece non è successo. Penso sia un sintomo che Biden ha parlato con Zelensky, che gli ha detto lasciali andare, non sbarrare la strada a negoziati futuri».

A proposito di Kherson, a giugno sono emerse le camere per le torture, c'era una fortissima resistenza lì.

«Certo. E le spiego perché. Le truppe speciali ucraine sono state addestrate dal 2016 dalle truppe speciali della Nato. Per creare un movimento dei partigiani: c'era una grande consapevolezza che ci sarebbe stata l'invasione da parte della Russia, prima o poi».

Ma dove sono state addestrate? In Ucraina?

«Non solo. Non posso entrare nei dettagli. Ma uno dei tanti training era proprio 'Operazioni segrete nei territori occupati'. Hanno nascosto ovunque stazioni radio, munizioni, esplosivi, gli hanno insegnato come muoversi, organizzarsi, come comunicare. Sono stati addestrati con i mezzi più moderni di combattimento, rigorosamente difensivi: obici, sistemi antiaerei e anti missilistici. E una delle basi è stata ad esempio a Yavorov, vicino a Leopoli, non a caso bombardata in primavera dai russi».

Erano cellule dormienti partigiane?

«Certo, nascoste tra civili. Ecco perché gli ucraini erano così preparati, così efficaci. E non solo lì. A Novofedorivka, la base aerea in Crimea, c'erano due soli orari possibili per colpire gli aerei e i piloti insieme, e hanno attaccato durante uno di questi slot. Qualcuno gli ha dato l'informazione in tempo reale: un partigiano. Hanno insegnato agli ucraini a usare il 'Battlefield management system', BMS, un metodo per integrare spie, satelliti e altri mezzi di comunicazione e colpire bersagli in tempo reale. Ecco perché hanno ucciso ad esempio tutti quei generali russi all'inizio della guerra».