Sovranisti su Marte L’appello agli alieni dei fan di Bolsonaro e altri piccoli esempi della difficoltà di dialogare con i populisti

Categoria: Estero

In un video, ripreso anche da El País, i sostenitori dell’ex presidente brasiliano puntano al cielo i flash dei telefonini per invocare l’aiuto extraterrestre contro Lula

Francesco Cundari, 23.11.2022 linkiesta.it lettura3’

Per buona parte degli ultimi trent’anni la sinistra si è divisa intorno alla questione della cosiddetta demonizzazione di Silvio Berlusconi e del suo elettorato. Da un lato c’era chi sosteneva che delegittimare e squalificare moralmente metà degli italiani non avrebbe reso più facile vincere le elezioni, dall’altro chi riteneva al contrario che solo una contrapposizione durissima e intransigente avrebbe potuto salvare l’anima (e anche i consensi) della sinistra.

Curiosamente – ma forse non tanto – oggi una discussione molto simile, a parti rovesciate, si svolge intorno al populismo e al rapporto con i populisti, in particolare grillini. La simmetria, va detto subito, non è perfetta: allora infatti nessuno a sinistra sosteneva che bisognasse allearsi con Berlusconi, né per la verità Berlusconi si è mai sognato di dirsi progressista e pronto ad allearsi con la sinistra (almeno da quando è entrato in politica), diversamente dai Cinquestelle, che come si sa hanno fatto e detto un po’ di tutto. Tanto che oggi in molti sostengono la tesi secondo cui il Movimento 5 stelle di Giuseppe Conte sarebbe diventato qualcosa di completamente diverso, teoria che personalmente considero risibile ma che non cambia molto ai fini di questo discorso (si tratterebbe solo di togliere il Movimento 5 stelle dal mazzo dei populisti: contenti voi).

Resta il fatto che per una parte del mondo progressista il populismo, in sé e per sé, non è un nemico da combattere, ma una tendenza naturale della società con cui la sinistra deve interloquire e da cui deve lasciarsi contaminare per guarire dalla malattia dell’elitarismo. Posizione che ovviamente non entusiasma chi, come me, pensa che il populismo non sia la cura, ma il virus, e che l’epidemia scoppiata in occidente nel 2016 (con la Brexit e con Donald Trump) rappresenti la principale minaccia per il futuro della democrazia e dello stato di diritto, perché mina alle fondamenta la stessa possibilità di un dibattito razionale, democratico e pluralista.

I principali argomenti a sostegno di questa tesi, fino a oggi, poggiavano sui tanti casi in cui il consueto impasto di fake news, cospirazionismo e manipolazioni propagandistiche avevano alimentato campagne violente e autodistruttive, dalle deliranti teorie no vax contro le misure anti-covid al rovesciamento dei più evidenti dati di realtà riguardo all’invasione russa dell’Ucraina (trasformata da certi giornali, non solo a Mosca, in invasione Nato della Russia).

Nell’Italia degli anni novanta e dei primi anni duemila la discussione verteva, anche sulla scorta dell’eterno dibattito sulle riforme istituzionali, sulla possibilità di ricostruire tra destra e sinistra un quadro di principi condivisi e di legittimazione reciproca a governare. Oggi, non solo in Italia, viene meno drammaticamente la condivisione dei più elementari dati di fatto, oltre che la legittimazione reciproca a esistere, che è tutto un altro paio di maniche.

L’esempio migliore mi pare un video che sta circolando da ieri sui social network, nel quale si vedono numerosi sostenitori di Jaír Bolsonaro, il leader populista brasiliano recentemente sconfitto da Lula alle elezioni, manifestare tenendo sulla testa i telefoni cellulari con la luce del flash accesa, luce che coprono e scoprono con l’altra mano, allo scopo di lanciare un sos agli extraterrestri. La notizia è stata data dal giornale Folha de São Paulo ed è stata ripresa anche da el País.

Augurandoci che si tratti di uno scherzo ben architettato o di un qualche gigantesco equivoco, la circolazione della notizia è comunque una buona testimonianza di quanto il confine della verosimiglianza si sia spostato in là. Dopo l’assalto del 6 gennaio 2021 al congresso americano da parte di gente con corna in testa e armi automatiche in pugno, in buona parte convinta che Hillary Clinton partecipasse ai raduni di una setta pedo-satanista con base in una pizzeria di Washington (la versione americana della nostra campagna su Bibbiano), l’invocazione del golpe extraterrestre può non sembrare poi così strana.

Del resto, in Italia abbiamo avuto già nel 2013 una deputata del Movimento 5 stelle che ha denunciato un complotto per nascondere al mondo l’esistenza delle sirene, abbiamo avuto le campagne contro le scie chimiche e il 5G, di cosa ancora dobbiamo stupirci?

Evidentemente, se la nuova tendenza dovesse diffondersi al di là del Brasile, i numerosi teorici dell’interlocuzione con i populisti dovranno imparare l’alfabeto morse. Ma tutti gli altri dovranno escogitare modi per contrastare la diffusione del fenomeno più efficaci della cura omeopatica, prima che sia troppo tardi.