– I COLLOQUI SULLA TREGUA SONO RIPRESI A DOHA, DOPO QUELLI DI PARIGI, DOVE SONO STATI FATTI “PROGRESSI” Iran sabota intesa con YAYA SINWAR
25.4.2024 dagospia.com lettura3’
MA L’IRAN, PADRONCINO DEI TERRORISTI PALESTINESI, SUBITO INTERVIENE A SABOTARE L'INTESA: “NO ALLA SOLUZIONE DEI DUE STATI. LA COESISTENZA NON È POSSIBILE” – PERCHÉ “BIBI” SI È RIFIUTATO PER CINQUE VOLTE DI AUTORIZZARE L’UCCISIONE DEL CAPO DI HAMAS, YAYA SINWAR?
RIPRESI A DOHA I COLLOQUI SU OSTAGGI E TREGUA A GAZA'
(ANSA) - I negoziati per arrivare a un accordo sugli ostaggi e una pausa nella guerra a Gaza sono ripresi a Doha tra "esperti degli Usa, dell'Egitto, del Qatar e di Israele" e anche "rappresentativi di Hamas". Lo hanno fatto sapere media egiziani, ripresi da quelli israeliani. "I colloqui - ha spiegato Al-Qahera News - sono una continuazione di ciò che è stato discusso a Parigi e saranno seguiti da altri incontri al Cairo". Israele ha deciso ieri notte, dopo l'approvazione del Gabinetto di guerra, di inviare la delegazione a Doha.
IRAN, TEHERAN E HAMAS SI OPPONGONO A SOLUZIONE DUE STATI
(ANSA) - "Il popolo di Gaza ha annunciato al mondo, con la sua resistenza e unità, che la coesistenza con il regime sionista non è possibile", ha dichiarato il comandante delle Guardie rivoluzionarie Hossein Salami, in relazione alle proposte internazionali sulla creazione di due Stati israeliano e palestinese per porre fine alla crisi, a cui Teheran e Hamas, sostenuto dall'Iran, si oppongono. "I sionisti cercano di ottenere la vittoria uccidendo bambini, donne e persone indifese, ma la vittoria divina sarà del devoto popolo di Gaza, che non ha rinunciato alla resistenza nell'attuale guerra", ha aggiunto Salami, citato da Mehr.
FONTE HAMAS, 'L'OTTIMISMO SULL'ACCORDO NON RIFLETTE LA REALTÀ'
(ANSA) - Una fonte di Hamas, citata da Al Jazeera come "importante", ha affermato oggi che il clima di ottimismo sul raggiungimento dell'accordo per un possibile scambio di prigionieri non riflette la realtà. Confutando così quanto era emerso di recente sui "progressi" nei negoziati tali da poter consentire il raggiungimento di un accordo prima del mese di Ramadan.
I CINQUE NO DI NETANYAHU ALL’UCCISIONE DI SINWAR TREGUA, ORA HAMAS APRE
Estratto dell’articolo di Lorenzo Vita per “il Messaggero”
Da quando Yahya Sinwar, capo di Hamas a Gaza, è stato rilasciato nel 2011 grazie all'accordo per la liberazione del soldato Gilad Shalit, lo Shin Bet ha chiesto più volte l'autorizzazione al governo di colpirlo.
L'indiscrezione arriva dal quotidiano israeliano Yediot Ahronot, che spiega come Benyamin Netanyahu, nei suoi vari incarichi da premier, avrebbe messo il veto alla richiesta per ben cinque volte nel timore di una guerra con Hamas. Ma non è stato il solo. Anche Naftali Bennett come premier rifletté sull'idea. E durante l'attacco terroristico del maggio 2022 a Elad, che fece 3 morti israeliani, lo Shin Bet ripropose la richiesta ma né l'esercito né l'allora ministro della Difesa Benny Gantz diedero il via libera all'operazione.
Il retroscena, in questo momento, è particolarmente doloroso per il governo israeliano, considerato che dietro le stragi del 7 ottobre c'è proprio la mano di Sinwar, al quale le forze di Gerusalemme stanno dando la caccia senza tregua all'interno della Striscia.
[…] Intanto c'è un chiaro segnale di passi in avanti per un accordo sugli ostaggi israeliani ancora trattenuti a Gaza e una possibile tregua nella guerra di Israele contro Hamas. Dopo i negoziati al Cairo con la fazione islamica, i nuovi colloqui a Parigi - tra il direttore della Cia William Burns, il Qatar, l'Egitto e il capo del Mossad David Barnea - sono stati definiti «molto buoni» e forieri di «significativi progressi».
Ora il quadro aggiornato nella capitale francese passa sia all'esame di Hamas che a quello del gabinetto di guerra israeliano. Secondo molte fonti, ad accorciare le distanze sembra aver contribuito il fatto che la fazione islamica abbia «ridotto» molte delle sue condizioni iniziali, il che potrebbe aprire, pur con tutte le cautele del caso, a una soluzione positiva «prima di Ramadan» che comincerà il 10-11 marzo.
[…] Secondo media arabi e altre fonti, Hamas avrebbe rinunciato alla richiesta di un ritiro totale dell'Idf da Gaza - inaccettabile per Israele - e a un cessate il fuoco permanente in favore di una tregua iniziale di 6 settimane. Ridotto […] anche il numero dei detenuti palestinesi che Israele dovrebbe liberare in cambio dei rapiti: si parla di 200-300 nella prima fase, definita umanitaria, dell'intesa.
In questo primo passaggio Hamas - secondo il sito Ynet - rilascerebbe circa 35-40 bambini, donne, adulti over 60 e malati, compresi giovani. Ma allo stesso tempo chiederebbe comunque il ritiro dell'Idf dai centri più abitati e il rientro degli sfollati dal sud al nord della Striscia. […]