A Gaza si decide la sorte del mondo

Categoria: Estero

2-CONTRO LA PROPAGANDA No, la Russia non ha già vinto. Dall’inizio del 2023 Mosca ha conquistato lo 0,2 per cento del territorio ucraino che controlla

20.3.2024 Giulianio Ferrara, Cecilia Sala ilfoglio.it lettura2’

1-A Gaza si decide la sorte del mondo

GIULIANO FERRARA 20 MAR 2024 estratto

    

I tentennamenti del presidente americano Joe Biden su Israele sovvertono la strategia di difesa dell’occidente dal terrorismo

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Quel mondo pazzo che celebra gli eroi ma poi gli nega le munizioni

Era già successo con Ronald Reagan, che definì bombasticamente un “olocausto” il bombardamento di Beirut alla caccia dell’Olp da parte di Menachem Begin, e con George W. Bush, che intimava “step back” e “step back now” ad Ariel Sharon quando la Cisgiordania fu oggetto di un repulisti antiterrorista con tanto di ingresso dei carri armati di Tsahal. Israele è un legame storico ineliminabile e insieme un viluppo di decisioni estremamente difficili per la leadership americana, non solo quella democratica. Basta pensare al culmine del dissidio politico e strategico con Barack Obama, quando Benjamin Netanyahu portò addirittura davanti al Congresso, plebiscitato in particolare dai repubblicani alla vigilia dell’irruzione di Trump, la sua opposizione alla decisione della Casa Bianca favorevole al patto con l’Iran sul nucleare. Non è una rissa di strada, ovviamente, e non sono casi isolati. Però le forze responsabili hanno sempre cercato di evitare che il dissenso sul da farsi degenerasse fino al punto di diventare una crisi di legittimazione tra due democrazie. Il Wall Street Journal, che è un organo di opinione autorevolissimo, con una sua storia anche lineare e un suo sistema di consenso che fa centro sul Pentagono, ha suonato la carica contro Joe Biden, imputandogli una posizione flip flop, di cambiamenti continui e irrazionali, approdata al ricatto sulla continuazione della guerra contro Hamas a Rafah per ragioni strumentali interne (i due stati e due popoli a cui Biden pensa, dicono, sono il Michigan e il Nevada, cruciali distretti elettorali in cui le conseguenze di Gaza e Rafah potrebbero provocare uno smottamento a sfavore dei democratici nel prossimo novembre)….

2-CONTRO LA PROPAGANDA No, la Russia non ha già vinto

CECILIA SALA 20 MAR 2024 estratto

Dall’inizio del 2023 Mosca ha conquistato lo 0,2 per cento del territorio ucraino che controlla. Ad Avdiivka lo sfondamento annunciato non c’è stato e i russi non sono in vantaggio numerico

Dall’inizio del 2023 a oggi, in un anno e due mesi, la Russia ha conquistato lo 0,2 per cento del territorio ucraino che controlla. La notizia secondo cui in questa fase Mosca starebbe vincendo la guerra sul campo è fortemente esagerata. Dopo i primi giorni di invasione totale in cui l’esercito del Cremlino aveva potuto dilagare sfruttando l’effetto sorpresa e anche l’aiuto indispensabile delle talpe di Vladimir Putin nelle istituzioni ucraine (per esempio quelle nei servizi segreti civili che avevano abbandonato la città di Kherson e avevano avvertito i russi su quali fossero i percorsi minati da cui tenersi alla larga), i soldati di Mosca non sono stati capaci di nessuna conquista paragonabile per dimensioni a quella delle due controffensive ucraine riuscite, la prima a settembre del 2022 nel nord-est e la seconda a novembre del 2022 nel sud.--