A MOSCA Perché lo Stato islamico colpisce in Russia. Lo Stato islamico ha rivendicato l’attentato a Mosca, al Crocus City Hall

Categoria: Estero

rilasciando una dichiarazione attraverso l’agenzia di stampa Amaq, su Telgram. Rapporti tra le due nazioni siano gelidi e complicati..

MICOL FLAMMINI 23 MAR 2024 ilfoglio.itlettura3’

L'attentato nel Crocus City Hall è stato rivendicato. Le informazioni di un possibile attacco c'erano da novembre dello scorso anno, ma l'allerta si era intensificata dopo l'arresto di due miliziani che pianificavano un attentato contro una sinagoga. Gli avvertimenti ignorati, la fuga dei terroristi e la notizia dell'arresto

Lo Stato islamico ha rivendicato l’attentato a Mosca, all’auditorium Crocus City Hall, ha rilasciando una dichiarazione attraverso l’agenzia di stampa Amaq, su Telgram. Gli Stati Uniti seguivano da novembre il flusso di informazioni che portavano a un possibile attacco in Russia da parte dell'organizzazione, ne avevano parlato con Mosca, nonostante i rapporti tra le due nazioni siano gelidi e complicati. L’allerta più grande c’era stata a inizio marzo, dopo che i servizi di sicurezza russi, l’Fsb, avevano ucciso due attentatori che stavano pianificando un attentato contro una sinagoga nell’oblast di Kaluga: erano di origine kazaka e facevano parte del braccio afghano dello Stato islamico, l’Isis K o Isk (K sta per Khorasan). Nei giorni seguenti, con un comunicato, l’ambasciata americana a Mosca aveva avvisato i suoi cittadini di evitare luoghi affollati, per possibili attentati nelle “prossime quarantotto ore”. Di ore ne sono trascorse più di quarantotto, ma i funzionari russi non hanno raccolto gli avvertimenti e anzi, dopo le elezioni del 17 marzo, il presidente russo, Vladimir Putin, aveva detto che si trattava di un ricatto per intimidire la società russa.

Al Crocus sono state uccise almeno novanta persone, i feriti sono più di centoquaranta, qualcuno è morto per i colpi di arma da fuoco, qualcuno per l’incendio che è stato appiccato dai terroristi che hanno fatto irruzione nella sala concerti in cui ieri sera doveva andare in scena il concerto dei Piknik, una band rock creata negli anni Settanta e ancora celebre: l’auditorium era quasi al completo.

Il comunicato dello Stato islamico è scarno: “I combattenti hanno attaccato un grande raduno di cristiani …nella periferia della capitale russa, Mosca, uccidendo e ferendo centinaia di persone e causando distruzione nel luogo, poi si sono ritirati nelle loro basi sani e salvi”. Non è stato un attentato suicida, come altri che sono stati compiuti in Russia nel passato e l’irruzione delle Forze speciali nell’auditorium avvolto dalle fiamme non è riuscita a fermare la fuga degli attentatori a bordo di una macchina bianca. Secondo un canale telegram vicino alla polizia russa, l’auto sarebbe stata fermata questa mattina con dentro sei uomini del Tagikistan. Un altro canale, invece, dice che gli attentatori vengono dall’Inguscezia. Il capo dell'Fsb, Alxander Bortnikov, ha detto che in relazione all'attacco sono state arrestate undici persone, quattro sono gli attentatori. Si tratta di uomini ben organizzati e armati, le immagini che arrivavano ieri dall’auditorium mostravano un commando addestrato, carico di munizioni e che sapeva bene come comportarsi durante un assalto.

Non si tratta del primo attacco islamista in Russia, la lista anzi è lunga, e probabilmente non ha nulla a che fare con la guerra in Ucraina. Alcuni funzionari russi hanno cercato di addossare la colpa su Kyiv, ma le accuse non sono andate avanti per lungo tempo davanti alle evidenze. Le minacce dello Stato islamico contro la Russia non sono nuove e l’organizzazione può contare su molti suoi affiliati di origine russa, che parlano russo, che possono entrare e uscire dal paese con facilità. A gennaio, lo Stato islamico aveva colpito in Iran, a Kerman, nel cimitero in cui si celebrava l’anniversario della morte del generale iraniano Qassem Suleimani. Anche quell’attacco, che fece più di cento morti, non aveva nulla a che fare con la guerra in medio oriente.