Difesa Il caccia russo Su-75 “Checkmate”, da “invisibile” a “inesistente”

Categoria: Estero

Fatta eccezione per la presenza al Dubai Air Show del novembre 2021, il Su-75 è letteralmente rimasto un aereo di carta: il 24 marzo 2022

Difesa / Paolo Mauri 14 Aprile 2025 indideover.it lettura4’

Il 20 luglio 2021 durante il salone internazionale dell’aerospazio MAKS che si tiene ogni due anni in Russia (guerra permettendo), è stato presentato in pompa magna il nuovo caccia di “quinta generazione” (ma forse sarebbe meglio indicarlo come 4++) Sukhoi Su-75 “Checkmate”.

Il caccia pesca a piene mani dalle linee del Su-57, il velivolo stealth di quinta generazione russo. Le derive verticali, interamente mobili, sono a V, il muso ricorda molto quello del “Felon”, ma ovviamente, essendo monomotore, la presa d’aria è totalmente diversa: ad angolo acuto, sotto l’abitacolo, e con una paratia lungo la linea di mezzeria. A quanto sembra dovrebbe avere la stessa motorizzazione del Su-57, quindi lo “Izdelye 30” della NPO Saturn, che però fatica ancora ad arrivare, essendo stato caratterizzato da una gestazione particolarmente lunga e assillata da non pochi problemi pertanto a equipaggiare il Checkmate dovrebbe essere inizialmente l’Izdeliye 117 (AL-41F1), cioè il propulsore utilizzato dal Sukhoi Su-35 che sarà opportunamente modificato per un velivolo monomotore e dovrebbe avere ugelli bidirezionali per offrire una spinta vettoriale, peraltro già testata recentemente su di un Su-57.

Ma che fine ha fatto il Checkmate?

Da quel giorno, in cui abbiamo avuto la possibilità di assistere alla presentazione di un modello a grandezza naturale del velivolo presso l’aeroporto moscovita di Zhukovsky ove si tiene il MAKS, l’aereo è “sparito dai radar”, o per meglio dire è rimasto solo sulla carta.

Fatta eccezione per la presenza al Dubai Air Show del novembre 2021, il Su-75 è letteralmente rimasto un aereo di carta: il 24 marzo 2022, il bureau di progettazione ha brevettato quello che i russi definiscono come “nuovo velivolo tattico leggero monomotore”, ovvero il “Checkmate”. Il brevetto, pubblicato dal Servizio federale per la proprietà intellettuale, riporta che la data di registrazione risale al 23/03/2022 e che quanto depositato riguarda “velivoli tattici leggeri a bassa visibilità radar”. In dettaglio è stato depositata una serie di “innovazioni” come la coda del caccia a forma di V, la forma della presa d’aria nella parte inferiore della fusoliera e il design di controllo aumentato della stabilità in grado di non compromettere le prestazioni di invisibilità radar.

Da allora, quello che sappiamo del Su-75 lo dobbiamo solo a sparute dichiarazioni da parte dei vertici di Rosoboronexport o UAC che si sono susseguite in questi anni, dichiarazioni che non riguardano i progressi del velivolo, ma sono esclusivamente di carattere politico, ovvero riguardanti Paesi che si sarebbero interessati al caccia, o riguardanti la propaganda di guerra (leggasi effetto sanzioni).

Cerchiamo quindi di mettere insieme quello che, a fatica, abbiamo potuto raccogliere sul Su-75. Durante il 14esimo salone internazionale dell’aerospazio Aero India 2023, tenutosi dal 13 al 17 febbraio, l’amministratore delegato di Rosoboronexport ha proposto ai funzionari indiani una possibile collaborazione per sviluppare il nuovo caccia tattico “leggero” a margine di un progetto di rafforzamento del partenariato bilaterale per quanto riguarda gli armamenti.

A dicembre 2023 veniamo a sapere dalla TASS che è stata brevettata una modifica modulare del Su-75 con una sezione anteriore della fusoliera sostituibile (migliorando nel contempo il profilo della cellula dell’aereo), e che sono stati ottenuti brevetti riguardanti un metodo per ridurre la visibilità radar degli aerei utilizzando elementi del loro design come antenne, e per un aereo tattico multifunzionale a due posti a bassa visibilità. Molto probabilmente, quest’ultimo brevetto riguarda sempre il “Checkmate” in quanto sappiamo che Sukhoi intenderebbe produrne una versione biposto e una unmanned, oltre a quella monoposto.

A febbraio 2024 veniamo a sapere dall’amministratore delegato di Rosoboronexport, Aleksander Mikheev, in occasione del World Defense Show 2024 di Riad, che il velivolo “ad architettura aperta” sarebbe “il prodotto più rilevante per la realizzazione di progetti per lo sviluppo congiunto di sistemi aeronautici avanzati nella regione del Medio Oriente”.

A novembre dello stesso anno, la UAC (società di Stato che raggruppa i maggiori costruttori aeronautici russi), afferma per voce del suo vicedirettore generale, Sergej Korotkov, che “nonostante le sanzioni, la società continua a sviluppare il caccia tattico di quinta generazione. Tutti i componenti del velivolo sono a un buon livello di sviluppo. Il concetto alla base della creazione del Su-75 presuppone che non si tratti di un singolo velivolo, ma di un intero sistema di velivoli che interagiscono tra loro, di cui è uno dei componenti”. Forse l’unica affermazione attendibile è che, nei progetti russi, il “Checkmate” sia un “sistema di velivoli che interagiscono”, intendendo con questo una combinazione di velivoli manned/unmanned, come del resto previsto anche per il binomio Su-57/S-70.

Il vicedirettore generale di UAC ha sottolineato anche che attualmente la società “ha clienti che desiderano acquistare aeromobili di questa classe” ammettendo però che “ci auguriamo che la situazione relativa alle sanzioni migliori”.

Il 21 febbraio di quest’anno, ancora Mikheev torna ad affermare che Rosoboronexport sta promuovendo il Su-75 “anche in Medio Oriente” e che sono in corso “consultazioni sulla progettazione, sulle caratteristiche tecniche e sulla possibilità di sviluppare congiuntamente sistemi e unità”. Dichiarazioni effettuate in concomitanza con IDEX-2025, manifestazione tenutasi ad Abu Dhabi tra il 17 e il 21 febbraio.

Nel corso degli ultimi anni si sono poi susseguite dichiarazioni sempre diverse sul primo volo del Su-75 e sull’avvio della sua produzione: Il 18 maggio 2022, Sergej Chemezov, amministratore delegato di Rostec, riferì che il primo velivolo per i test di volo sarebbe stato completato a cavallo tra il 2023 e il 2024 e che la produzione in serie sarebbe iniziata nel 2027; un mese dopo, il 17 giugno, Yurij Borisov, allora vice primo ministro russo e responsabile dell’Industria della Difesa, dichiarò che il primo volo del Su-75 era previsto per il 2025 mentre ad agosto, durante l’esposizione “Army 2022”, il Ministro dell’Industria e del Commercio Denis Manturov fissò la data del 2024 per l’inizio dei test.

L’invasione russa dell’Ucraina ha riorientato le priorità della difesa di Mosca, così invece di investire in nuovi progetti aeronautici ad alto costo, il Cremlino si è concentrato principalmente sulla produzione di artiglieria, droni e missili e sistemi d’arma di immediata richiesta sul campo di battaglia, nonché su quanto è già stato avviato in produzione, come i Su-35 e i Su-57. Del resto, anche il MiG-35, versione migliorata del MiG-29, si vede solamente durante gli air show.

Ovviamente la non costruzione di un prototipo, per non dire di esemplari di preserie, influisce negativamente sui possibili acquirenti esteri, che non intendono di certo investire tempo e risorse in un aereo che esiste solamente sulla carta e su cui non avrebbero un adeguato margine di partecipazione/controllo, al contrario di alcune produzioni occidentali.