-Assad contro Hollande: "Vuole cacciarmi? Si vergogni"2-Scuola di terrorismo a Merano: i corsi per odiare e uccidere gli infedeli.

Categoria: Estero

3- Messaggi in romeno sui muri della villa comunale: "Paese delle meraviglie, ruba più che puoi"4- Gentiloni fa la guerra da lontano: "Nessuno mette scarponi in Siria"

Cronaca da il Giornale e Italia Oggi del 19.11.2015

1-Duro attacco del presidente siriano Bashar al-Assad a François Hollande, a pochi giorni dalla strage di Parigi

 Adriano Palazzolo - Gio, 19/11/2015 - 12:17 Il Giornale

Il presidente francese - sostiene il leader del regime di Damasco - si deve vergognare quando sostiene che "Assad è parte del problema, non la soluzione" alla crisi siriana, perché delegittima il primo principio democratico che prevede che sia il popolo ad avere il diritto di decidere da chi farsi guidare.

"Hollande è stato indicato dal popolo siriano per parlare a suo nome? Un cittadino francese accetterebbe che qualsiasi altro politico nel mondo sostenesse che il presidente Hollande non debba essere il presidente francese? Non sarebbe un'umiliazione per il popolo francese? Noi la vediamo allo stesso modo. È un'umiliazione per il popolo siriano quando dice una cosa del genere", ha dichiarato Assad in un'intervista alla rivista francese Valeurs Actuelles.

"È una vergogna per qualcuno che rappresenta il popolo francese fare e dire qualcosa che è contro i principi della Repubblica francese", ha rincarato la dose Assad, evidenziando come il Paese europeo "è sempre stato orgoglioso delle sue tradizioni e dei principi della rivoluzione francese".

Quindi, ha aggiunto il presidente siriano, "Hollande si deve vergognare, provando a umiliare un popolo come quello siriano, che ha una civiltà e una storia lunga migliaia di anni".

"Penso che Hollande - ha detto nell'intervista - non influenzerà i fatti in Siria, perché i fatti non saranno influenzati da certe dichiarazioni".

A una domanda sulla possibilità di una collaborazione tra Damasco e Parigi nella lotta al terrorismo, Assad ha risposto: "Non perderemo il nostro tempo a cooperare con un Paese, un governo o un'istituzione che supporta il terrorismo. Bisogna innanzitutto cambiare la propria politica, usare un unico standard e non tanti standard diversi. E bisogna essere parte di un'alleanza con Paesi impegnati solo a combattere il terrorismo e non con Paesi che al tempo stesso sostengono il terrorismo e lo combattono. È una contraddizione".

Il presidente siriano non ha perso l'occasione per lanciare un attacco alla Francia e ai suoi rapporti con l'Arabia Saudita: "Se hai un problema con la democrazia nello Stato siriano - si è chiesto Assad - come puoi avere buone relazioni e amicizia con i peggiori Stati al mondo, con i paesi più sottosviluppati, che sono l'Arabia Saudita e il Qatar? Con questa contraddizione si perde credibilità".

Per Assad, il problema è che "oggi la politica francese non è indipendente da quella statunitense. Spero che ci sarà un cambiamento politico in Francia, che innanzitutto la riporti ad avere un atteggiamento indipendente, realistico e amichevole rispetto al Medio Oriente e alla Siria. E che la porti a stare alla larga dal metodo e dal doppio standard dell'America".

2-Scuola di terrorismo a Merano: i corsi per odiare e uccidere gli infedeli

Ai bambini sarebbero stati mostrati video e immagini di decapitazioni operate dai militanti di Isis

Adriano Palazzolo - Gio, 19/11/2015 - 10:47 Giornale

commenta

È quanto emerge dalle 1217 pagine frutto dell'accurata indagine di quasi cinque anni dei Carabinieri del Ros che ha portato all'arresto di 17 persone, sette di esse in Alto Adige.

La Procura di Trento nei giorni scorsi aveva scarcerato due degli appartenenti al gruppo. Stando alle intercettazioni telefoniche e soprattutto telematiche, è chiaro che il gruppo di aveva organizzato un corso per insegnare ai ragazzini come vanno uccisi gli infedeli.

Ai bambini sarebbero stati mostrati video e immagini di decapitazioni operate dai militanti di Isis. Dal rapporto dei carabinieri si evince che a Merano si sarebbe parlato di attentati da compiere non Italia, ma in Europa in particolare in Norvegia, il Paese che dal 2012 detiene in carcere il Mullah Krekar, il 59enne curdo-iracheno che nel 2001 ha fondato il gruppo radicale Ansar al Islam.

All'interno dell'indagine è riportato il fatto che alcuni membri del gruppo scovato in Alto Adige avrebbero avanzato richiesta di recarsi in Siria o Iraq per partecipare ad azioni terroristiche.

 

3- Messaggi in romeno sui muri della villa comunale: "Paese delle meraviglie, ruba più che puoi"

Le scritte choc a Cinisello Balsamo. I romeni: "Questo è il Paese delle meraviglie, ruba più che puoi"

Adriano Palazzolo - Gio, 19/11/2015 - 10:22 Il Giornale

commenta

Tra le scritte che imbrattano i muri esterni di Villa Forno a Cinisello Balsamo, nel Milanese, ci sono anche dei messaggi in romeno.

Uno di questi recita: "Questo è il Paese delle meraviglie, ruba più che puoi".

Un problema che supera il semplice decoro urbano, diventando qualcosa di più pericoloso.

Riccardo Visentin, consigliere comunale di Ncd, in questi giorni infatti, ha sollevato la questione delle scritte che imbrattano i muri della villa nobiliare settecentesca di Breme Gualdoni Forno, al cui interno c'è anche un polo universitario del campus Bicocca, una delle PIù IMPORTANTI università milanesi.

"Il decoro cittadino, con richiamo specifico a questa situazione - ha segnalato il consigliere - è stato motivo di una mia interrogazione, senza alcun esito. Anche in questi giorni, all’interno di villa Forno, sono state organizzate manifestazioni promosse dall’amministrazione comunale, evidentemente i nostri amministratori avrebbero bisogno di una bella visita oculistica. Basterebbe una bella pennellata, troppo complicato".

Oltre al danno però, c'è anche la beffa, una di quelle che fanno riflettere. L'Italia ormai è considerata un paese delle meraviglie, dove tutto è concesso. Su quel muro c'è un messaggio che incita a delinquere che potrà anche essere cancellato con della vernice, ma che rimarrà ben impresso nelle menti di chi viene nel nostro Paese al solo scopo di commettere reati, sapendo di restare impunito.

4- Gentiloni fa la guerra da lontano: ​"Nessuno mette scarponi in Siria"

Il ministro contrario a un'offensiva via terra: "Non abbiamo bisogno di ripetere gli errori che abbiamo fatto per esempio in Iraq o in Libia"

Sergio Rame - Gio, 19/11/2015 - 09:53

commenta

L'Italia farà la guerra da lontano. Non metterà piede in Siria per cdombattere lo Stato islamico.

"Nessuno metterà gli scarponi in Siria: nè Hollande, nè Obama, nè noi - ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ali microfoni di Agorà - noi siamo pronti ad aiutare i nostri fratelli francesi ma né noi né loro né gli americani faremo spedizioni in Siria". Nonostante i sanguinati attacchi a Parigi, il governo Renzi non darà un impegno maggiore alla coalizione anti Isis.