LA FATWA AGGHIACCIANTE. Isis, la guida per stuprare le schiave sessuali: "Niente sesso anale,

Categoria: Estero

scegliere tra moglie e figlia e tra due sorelle" Isis, la guida  per stuprare le schiave sessuali:

Libero, 30.12.2015

Così si stuprano le donne nello Stato Islamico. Tecnicamente, si parla di "fatwa" (per la precisione, la fatwa 64), concretamente è una guida per umiliare e violentare le schiave sessuali dell'Isis senza incorrere nell'ira di Allah, almeno stando a quanto assicura il Califfato. "Alcuni fratelli hanno violato le regole nel trattare le schiave. Queste violazioni non sono permesse dalla sharia, perché queste leggi non sono aggiornate ai nostri tempi", si legge nel documento, datato 29 gennaio 2015 e recuperato dall'agenzia di stampa Reuters una volta finito nelle mani delle forze speciali americane britanniche dopo un blitz in Siria. Il testo era custodito dal tesoriere dell'Isis Abu Sayyaf (ucciso nell'operazione) e da sua moglie che aveva il compito di gestire proprio le "sabaya", le schiave sessuali spesso di religione yazida. In quella stessa casa è stata tenuta prigioniera, e crudelmente violentata, la cooperante americana Kayla Mueller.

Le regole da seguire - "Non è possibile per il padrone di una schiava avere rapporti sessuali con lei fino a che non ha avuto il ciclo ed è diventata pulita", e allo stesso modo non è permesso "far abortire una schiava che rimanga incinta e avere rapporti con lei fino a quando non abbia dato alla luce il bambino". "Se il padrone possiede sia la figlia che la madre non può avere rapporti con entrambe ma solo con una di esse", e non è possibile violentare due sorelle né, per un padre e un figlio, fare sesso con la stessa donna. Infine, due regole che suonano paradossali nella loro "magnanimità", dal momento che si sta parlando di vere e proprie schiave: la fatwa vieta "rapporti anali" e invita ad "essere compassionevoli". Un modo per ammantare di pietà religiosa una pratica brutale (criticata anche dagli ambienti più radicali dell'Islam salafita), che spesso degenera in stupri di gruppo anche su bambini e bambine.

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