Siria, missili Usa contro i russi

Categoria: Estero

Alcuni guerriglieri siriani combattono contro le forze lealiste a Sheikh Aqil, nei pressi di Aleppo. Sono equipaggiati con un sistema anticarro TOW BGM-71 fornito dagli americani

MAR 1, 2016 0 COMMENTI PUNTI DI VISTA  FRANCO IACCH Il Giornale

Alcuni guerriglieri siriani combattono contro le forze lealiste a Sheikh Aqil, nei pressi di Aleppo. Sono equipaggiati con un sistema anticarro TOW BGM-71 fornito dagli americani e puntano un carro armato russo T-90. I guerriglieri continuano a ripetere Allahu Akbar, mentre l’operatore inquadra il carro armato. Lancia il missile che si dirige verso il mezzo pesante, ma la testata viene neutralizzata probabilmente dal sistema reattivo “Shtora”. Il video, pubblicato tre giorni fa su Youtube, conferma (se mai ce ne fosse bisogno) i sistemi anticarro di produzione Usa in mano ai ribelli.

Sappiamo che dallo scorso dicembre, Mosca ha inviato in Siria una forza corazzata da attacco composta da T-90 a supporto della campagna a sud di Aleppo. La presenza dei carri armati di terza generazione è motivata dalla capacità del nemico (Isis- ribelli supportati dagli USA) di disporre di missili TOW, in grado di distruggere le piattaforme corazzate meno avanzate come il T-72, carro armato standard di Damasco pesante 41 tonnellate. Il T-90, invece, pesa 47 tonnellate. È armato con un cannone da 125 millimetri e missili anticarro AT-11 Sniper. Oltre alla corazza passiva standard, è protetto nelle parte frontale dalla corazza reattiva esplosiva di terza generazione Kontact-5 ERA, integrata con il sistema elettro-ottico Shtora. Il T-90 rappresenta la punta di diamante delle forze corazzate russe, in attesa dell’entrata in produzione della piattaforma di combattimento universale modulare “Armata” . I media siriani affermano che i T-90 sono condotti in battaglia dalle truppe fedeli ad Assad, ma appare altamente improbabile. La tecnologia dell’ultima versione del T-90 è gelosamente custodita da Mosca e la sua “consegna” al nemico non è ritenuta accettabile dallo Stato Maggiore russo (come avvenuto per gli Abrams iracheni, “regalati” al nemico senza colpo ferire). Nonostante la loro presenza sia stata confermata in Cecenia ed Ucraina, il contesto siriano rappresenta il primo rischieramento in una zona di guerra per i T-90 dell’esercito russo. È proprio per controbilanciare l’effetto TOW che i russi hanno schierato in Siria i T-90.

Fin da subito la presenza dei T-90 è stata una chiara risposta ai missili anti-carro dei ribelli, forniti dai paesi rivali al regime dietro programma della CIA. La torretta del T-90 è avvolta da piastre reattive in grado di annullare tutti i missili anticarro a carica cava. Per metterli fuori uso, quindi, servirebbero missili a doppia carica.

Il Defensive Aids System Shtora-1 protegge il carro armato dai missili sia a guida SACLOS (Semi-Automatic Command to Line Of Sight) che laser. È ritenuto efficace contro i missili TOW, HOT, AT-4, AT-5 e Sagger nonché contro alcuni ATGM. Sviluppato dalla Zenit Research and Production Corporation è entrato in servizio nel 1993. Si tratta di un sistema di avvertimento che rileva la minaccia laser ed orienta la torretta automaticamente in direzione della minaccia, innescando poi la schermatura. Il DAS Shtora-1 è formato da una stazione di interferenza elettro-ottica (jammer, modulatore e pannello di controllo), granate per la schermatura contro le “illuminazioni” nemiche, un sistema di allarme laser di precisione ed il pannello di controllo principale che elabora le informazioni provenienti dai sensori, attivando lo schermo difensivo.

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About Franco Iacch

Analista accreditato con il Ministero della Difesa e con la NATO, ho collaborato con i contingenti militari dell'Alleanza, approfondendo i principali sistemi d'arma in dotazione. Collaboro con svariati enti in tema di sicurezza internazionale.