Berlusconi, amici e nemici e le elezioni

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Ieri sera si è svolto l’incontro fra Santoro- Travaglio e Berlusconi. I giornali riportano

contrastanti giudizi sullo show spettacolo e di massima favorevoli a Berlusconi. Politica assente,  ecco alcuni  giudizi di parte  di alcuni commentatori  animati solo da pregiudizi politici che poi nascondono la grande paura che in questo clima pirotecnico pre- elettorale, Berlusconi abbia fuochi d’artificio più spettacolari di Bersani.   Vediamoli.  Maltese su Repubblica beffeggia Berlusconi e riassumendo: era al governo e non ha fatto quello che aveva promesso e non lo farà neanche dopo se vincerà. Sarò banale ma se questo è il metro di giudizio sui partiti e coalizioni di governo non si salva nessuno ne a destra ne a sinistra. PD e Bersani compresi che sono durati 12 mesi al governo prima di essere sfiduciati. E’ il portato, il male delle coalizioni che imbarcano cani e porci per vincere ma non sono adatte a governare. Mi ritorna in mente la iniziativa della DC del 1953 che per superare l’impasse della governabilità proponeva l’attuale premio di maggioranza e ciò veniva denominato allora “legge truffa” e non si fece nulla a furor di popolo. Se vogliamo avere governi che governano bisogna cambiare una parte della  Costituzione e dare più poteri al Capo del Governo, quelli che ha avuto in effetti  Monti da Napolitano e non utilizzati a pieno per ragioni diverse. Vale a dire una grande coalizione che  doveva stemperare la rissosità fra le parti, impegnandosi su alcuni punti comuni, prendendo ad esempio la Grande Coalizione Tedesca che ha favorito, in una particolare circostanza di pareggio di consensi elettorali fra i competitori, di lanciare l’economia germanica.  Con gli attuali strumenti di governo e quindi elettorali ritorniamo al passato: vale a dire a un Governo e un Capo di Governo che non conta niente, che durano un anno.  La prova? PDL ai membri della coalizione piuttosto numerosa: sceglieremo il Capo dopo le elezioni (quindi poste le basi per future azioni di ricatto dei piccoli con pochi consensi verso i grandi);  Bersani: la maggioranza? Se non ce la facciamo noi e Vendola apriremo ad altri (Monti, Casini e Fini) e intanto Vendola con Sel già mette tanti paletti a Bersani, figurarsi dopo; Monti? Ora è prematura una alleanza con Bersani e Vendola ( il quale Vendola, incassato il premio di maggioranza, avrà più parlamentari di quanti gli aspettano dati i consensi) ; Casini? Vedremo poi, certo che se Bersani & Vendola non  avranno la maggioranza in Parlamento e Senato non potranno avere un loro Capo di Governo (magari lo vorrà lui con il 4,6% di consensi)!! Insomma siamo tornati alla Prima Repubblica del fa e disfa a piacimento dei professionisti della politica, che sono ancora lì e sicuri della rielezione. Noi votiamo ancora senza sapere cosa succederà dopo. La rissosità, gli amicanti slogan elettorali, la confusione dei programmi  che cedono il primato alle apparizioni in televisione, sono  ritornati. Ma la via di scampo è chiusa e al di là c’è un Governo di Grande coalizione fra i partiti maggiori, almeno speriamo. Vogliamo semplicemente una democrazia che funzioni !