Sorpresa: è Casaleggio junior la nuova ..

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eminenza grigia di Grillo.Hanno sentito il suo nome all’altro capo

del telefono. Hanno capito che è lui quello che fa da ponte con il Beppe Grillo stufo di opporre il gran rifiuto alla tv. “Occhio, il figlio di Casaleggio sta diventando importante”, dicono un po’ scherzando e un po’ no quelli che frequentano i corridoi delle televisioni pubbliche e private in questi giorni di trattative per un dibattito tra candidati premier che per ora è saltato (in Rai, ma poi chissà). Non sanno bene che cosa faccia e da dove venga, “il figlio di Casaleggio”, ma individuano in lui l’uomo del mistero che sempre più fa le veci, e l’interfaccia, del defilato genitore Gianroberto, il consigliere-guru di Grillo che con Grillo e Dario Fo scrive libri non defilati per Chiarelettere (in uscita a febbraio), parlando dell’universo mondo, YouPorn compreso, e camminando “idealmente dal porto del Pireo ad Atene”, in omaggio agli antichi greci. Invece lui, Davide Casaleggio, il trentacinquenne figlio del guru, con studi alla Bocconi e ruolo di socio fondatore dell’azienda paterna (nonché di “internet strategy consultant” al suo interno), è diventato famoso in modo indiretto, nelle parole di Beppe Grillo: l’ex comico durante i comizi parlava di oggetti che si animano come per forza segreta della rete (del genere semafori dialoganti e lavatrici intelligenti), ma l’esperto del ramo era lui, Davide, il ragazzo alto e magro con l’aria da secchione di “Happy days” e l’eloquio ieratico del padre.

E’ Davide, infatti, l’autore dell’articolo “Internet of things”, pubblicato l’anno scorso sul sito della Casaleggio Associati e sull’Harvard Business Review: “… è una nuova rivoluzione della rete”, scrive, “gli oggetti si rendono riconoscibili e acquisiscono intelligenza grazie al fatto di poter comunicare dati su se stessi e accedere a informazioni aggregate da parte di altri. Le sveglie suonano prima in caso di traffico, i termostati si regolano in funzione delle abitudini degli abitanti della casa, le scarpe da ginnastica trasmettono tempi, velocità e distanza per gareggiare in tempo reale con persone dall’altra parte del globo, i vasetti delle medicine avvisano i familiari se ci si dimentica di prendere il farmaco…”. A Grillo l’argomento era piaciuto al punto da reinterpretarlo a modo suo in tutte le piazze, tanto più che Casaleggio junior è anche un seguace della teoria dei “sei gradi di separazione”, resa celebre dall’omonimo film di Fred Schepisi – “chiunque di noi può contattare uno dei sei miliardi di individui nel mondo attraverso una catena di sei conoscenze”, ha scritto il figlio del guru Casaleggio, pure autore di un libro intitolato “Tu sei Rete”. Nel volume il “caso” viene retrocesso dal ruolo di motore delle vicende umane: al suo posto ci sono le “regole precise” del sistema reticolare.

Mentre Grillo invita Pier Luigi Bersani a dimettersi (ieri, per Mps) e mentre Bersani gli dà di “autocrate da strapazzo”, nella quiete del quartier generale della Casaleggio, in via Morone, a Milano-centro, i “Casaleggio’s”, così li hanno soprannominati i concorrenti del ramo e-commerce, studiano “comportamenti on line” (perché spendi su Internet, e che cosa compri – la materia di Davide). Lavorano in “pool”: giovani e meno giovani esperti di social network, marketing virale e Web design che occasionalmente devono improvvisarsi “Viminale” per Grillo, scrutinare i voti per le “parlamentarie” e contattare avvocati e giuristi. I dirigenti sono anche appassionati di discipline orientali (è il caso del responsabile comunicazione Mario Bucchich, socio fondatore della Casaleggio che nel tempo libero insegna Ashtanga Yoga e restaura biciclette da corsa).

di Marianna Rizzini, il F.