Giustizialismo masochista

Categoria: Firme

Facciamoci del male piegando Eni e Finmeccanica. La dichiarazione di ieri

di Silvio Berlusconi, secondo cui le mediazioni, che vengono presso di noi denominate “tangenti” – ma che altrove vengono regolarmente fatturate e inserite nelle contabilità aziendali – non sono sterco del demonio del capitalismo corrotto ma fanno parte della prassi internazionale, non è né priva di fondamento né dannabile. Con l’arresto dell’ad di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, il vertice della società è stato decapitato, la cessione di Ansaldo energia, necessaria per risanare il gruppo, è stata sospesa, e il governo indiano ha bloccato il contratto per la fornitura dei 12 elicotteri Agusta  (si tratta di oltre mezzo miliardo di dollari) iniziando una propria indagine giudiziaria indipendente. La nostra maggiore industria aeronautica potrebbe essere inclusa nella lista nera delle imprese che non possono partecipare alle gare internazionali.

L’indizio su cui si regge l’accusa è che la gara indiana è stata modificata abbassando da 18 mila piedi a 15 mila i requisiti di volo degli elicotteri. Ma solo una ditta francese di elicotteri, guarda caso, aveva questo requisito. E abbassandolo potevano partecipare alla gara tutte le altre imprese che forniscono elicotteri ai governi. Con il blocco imposto ad Agusta entra in crisi l’industria meccanica dell’alto milanese. Con il processo a Saipem, per la commessa del gas algerino, barcolla la sua attività per conto di imprese diverse dall’Eni oltre al nostro rapporto economico con l’Algeria. In ciò che sta facendo la nostra magistratura, c’è  un desiderio masochista di declino. Il Foglio, 15/2