DA CULATELLO (Bersani) A PIER-ACCIAO!

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BERSANI NON È ANCORA PREMIER (LO DIVENTERÀ MAI?) MA GIÀ COMANDA

E DECIDE: LA COSTA CONCORDIA SARÀ SMANTELLATA, A SPESE DEI CONTRIBUENTI, NELL’INADEGUATO PORTICCIOLO DI PIOMBINO, COME VUOLE IL PD TOSCANO - 2. SENZA PARLAMENTO E COL GOVERNO DIMISSIONARIO DA MESI, SUDARIO MONTI FA UN REGALO DA 160 MILIONI DI EURO ALLE ACCIAIERIE TOSCANE: IL NUOVO PORTO COSTERÀ PIÙ DELLA ROTTAMAZIONE DELLA NAVE! E LA MULTINAZIONALE COSTA NON METTE UN EURO! - 3. DOPO IL DANNO, LA BEFFA PER GLI ABITANTI DEL GIGLIO: PER LIBERARSI DEL “CADAVERE” DELLA NAVE DI SCHETTINO ORA DOVRÀ ASPETTARE ANCHE LA FINE DEI LAVORI A PIOMBINO - 4. DOPO AVER MOLLATO I GRANDI EVENTI, ORA LA PROTEZIONE CIVILE DOVREBBE OCCUPARSI NIENTE MENO CHE DELLA REALIZZAZIONE DI UN PORTO: GABRIELLI PERPLESSO - 5. DALLE RELAZIONI PERICOLOSE CON I RIVA DELL’ILVA ALLA BATTAGLIA PER PORTARE LA NAVE A PIOMBINO BY LUCCHINI: L’AMORE IRRESISTIBILE DI BERSANI PER I PADRONI -

1. BERSANI NON E' ANCORA PREMIER MA GIA' COMANDA: LA COSTA CONCORDIA VERRA' PORTATA A PIOMBINO

Michele Bocci per "La Repubblica - Firenze"

La Costa Concordia sarà smantellata a Piombino. Lo ha deciso ieri il Governo, su impulso del ministro dell'ambiente Corrado Clini. La protezione civile è stata incaricata di stabilire i dettagli dell'operazione con un'ordinanza, che dovrà rispettare i criteri di urgenza. In realtà dal dipartimento diretto da Franco Gabrielli dicono di non avere ricevuto alcun documento.

Ci sono perplessità sulla scelta formale, perché la legge, fatta proprio da questo Governo, individua gli ambiti di intervento della protezione civile e tra questi non c'è di certo quello di occuparsi della realizzazione di porti. La decisione presa a Roma provoca una serie di reazioni più o meno entusiaste e pure uno scontro all'interno del Pd.

Sono mesi che il presidente della Regione Enrico Rossi si batte per portare nella cittadina toscana la nave, cosa che darebbe respiro a una situazione economico industriale in difficoltà. Prima della sua nota di soddisfazione, però, ieri pomeriggio ne è arrivata un'altra piena di dubbi. Da parte di tre parlamentari del Pd: Michele Anzaldi, Federico Gelli e Andrea Marcucci. Forse per eccesso di velocità sostengono una posizione che più tardi cercheranno in parte di alleggerire.

Secondo loro la scelta di Piombino «non rientra nell'ordinaria amministrazione. Il Quirinale deve valutare se il governo dimissionario è nella posizione di poterla prendere». Vengono poi espressi alcuni dubbi sui tempi, visto che bisogna fare importanti lavori nel porto toscano per renderlo adatto a ospitare la Concordia e si parla anche di rischi ambientali. Nel pomeriggio sia Marcucci che Gelli attenuano i toni, soprattutto per quanto riguarda Piombino.

Questo non basta ad evitare una secca smentita da parte del segretario del Pd, il piombinese Andrea Manciulli. «Quella che arriva dal Consiglio dei ministri è una buona notizia per la Toscana e per la città, che sta vivendo mesi drammatici sotto il profilo economico e occupazionale. Non comprendiamo per questo le posizioni contrarie che sono state espresse in queste ultime ore». Pare che anche Pierluigi Bersani si sia speso per far restare in Toscana la nave da smantellare. La Costa non rilascia posizioni ufficiali, la società ieri non aveva intenzione di commentare la decisione del Consiglio dei ministri.

Di certo la scelta non convince tutti e qualcuno dice che non è ancora detta l'ultima parola. Uno dei problemi è quello dei tempi dei lavori a Piombino, che si teme possano superare quelli del Giglio. Il sindaco dell'isola, anche se parla di buona notizia, frena gli entusiasmi anche sottolineando la questione delle scadenze. «Rimangono ancora da capire le reali intenzioni di Costa - dice Sergio Ortelli - che è e rimane titolare del progetto e soprattutto la compatibilità con i tempi dei lavori rimozione che per noi restano prioritari».

Il governatore Rossi è molto soddisfatto di quella che per il ministro Clini è la parola fine sulle discussioni riguardo alla scelta di dove smantellare la concordia. «Una notizia positiva e attesa. La decisione del Consiglio dei ministri risponde al nostro progetto per il quale ci siamo battuti fin dall'inizio di questa vicenda con insistenza. Dunque avevamo ragione, l'avevamo detto per primi e alla fine ci siamo riusciti. E oggi siamo soddisfatti. La nostra proposta era motivata da ragioni sia ambientali che economiche ». Già la prossima settimana, assicura Rossi, si incontrerà con il sindaco Gianni Anselmi per definire meglio tutte le iniziative necessarie per consentire nei tempi previsti la realizzazione del progetto».

2. 160 MILIONI DI EURO PER INGRANDIRE IL PORTO DI PIOMBINO: LA COSTA NON METTE UN EURO, PAGA LO STATO Da "La Repubblica - Firenze"

Tre progetti per ingrandire il porto e renderlo in grado di smantellare la Concordia. La Regione ci ha lavorato negli ultimi mesi, quando chiedeva a gran voce di portare la nave nella città toscana. Si assicura che i lavori di rimozione del relitto dureranno 6 mesi. In quel periodo le banchine di Piombino sarebbero pronte ad ospitare la grande nave. Se venissero rispettati davvero, si finirebbe in tempo per l'autunno, quando la nave sarà stata riportata in asse e sarà pronta per navigare.

COSTA CONCORDIA

La spesa è quella necessaria a realizzare il primo lotto degli interventi, da 100-110 milioni di euro, tutta l'opera arriverà a 160 milioni. I soldi non li metterà la Costa. Era già stato infatti licenziato e finanziato il piano regolatore portuale. Quel progetto va un po' ampliato anche con i fondi aggiunti da Regione e il Comune per arrivare alla quota necessaria.

«Una stima del denaro che porterà a Piombino la Concordia? Adesso non è possibile farla - spiega il sindaco Gianni Anselmi - Di certo farà lavorare varie aziende, e ci auguriamo che il tessuto locale sia coinvolto. L'importante è capire che si capisca che non c'è nessuna intenzione di speculare su una tragedia ma di risolvere un problema e fare del nostro meglio perché tutto possa arrivare in fondo senza problemi.

Vogliamo contribuire a risolvere un'emergenza ambientale per l'isola del Giglio. Lo smantellamento sarà fatto con i massimi livelli di attenzione per l'ambiente e per i lavoratori ma è ossigeno per noi». Per rifare il porto sono stati pensati tre progetti perché ancora non si sa quanto pescherà la nave quando arriverà a destinazione.

I fondali previsti variano nelle carte dei tecnici da 13 a 20 metri. Se la nave sarà portata da un mezzo in grado di sollevarla, entrerà a circa 11-12 metri. Ci vuole invece più profondità se, come era stato ipotizzato all'inizio, entrerà in porto trainata da dei rimorchiatori, e pescherà di più.