La Lega in cerca di un Capo

E di una maggioranza che la guidi nei prossimi anni. Fatto fuori Bossi in

modo più o meno usuale nei partiti, in questi partiti, le acque interne non si sono per nulla quietate. Sembrava che Maroni e Tosi riuscissero a imporsi nel partito oltre che fra le correnti; superare cerimonie “ ce l’ho duro” e ampolle varie e  rivendicazioni popolari sulle quali ha creato il suo spazio politico (guai per gli avversari dirlo in piazza un tempo ) la non politica insomma. Ma non sembra. Maroni si è accasato a Presidente della Lombardia; Tosi sfida Zaia e altri e propone liste elettorali nel veronese  con la sua foto e nome: un modo per far capire che da oggi viaggerà da solo con l’obiettivo di diventare leader assoluto della Lega o di quel che resta e che gli altri si arrangino. Non so quanti parlamentari siano con lui ma la sua linea politica, non da adesso, non corre più con il PDL e un aiuto a Bersani per un governo comunque potrebbe non mancare. Le alleanze sociali non sono più quelle locali ma le ha trovate nel mondo che conta come si dice, banche e banchieri personaggi che si muovono, che menano a livello governativo nazionale.  Che la vecchia politica della Lega è andata in difficoltà oggi anche per l’apparizione del “grillini” ben più motivati a guarire i mal di pancia una volta funzione appunto della Lega.  La politica tradizionale non paga più in termini elettorali e fa pagare il conto della mancanza di progettualità e di una visione del territorio più ampia e interdipendente.

Le ricadute di tutto questo non mancheranno, già ci sono, a livello locale. Sezioni che non parlano più della Lega e si rifugiano in possibili ma certamente non fortunate LISTE CIVICHE con la speranza di raccogliere la protesta che è andata e andrà altrove. Addio ai sogni di gloria per quelli che speravano di arrivare al potere nei prossimi anni, in ritardo rispetto ad altri, e tanti problemi per quelli che ci sono.

Non resta che raccogliere le esperienze, non poche e positive, darsi una nuova struttura politica e linea, rendersi conto che non basta far bene in un Comune per avere i consensi “vita natural durante”: per il solito motivetto che dice che “c’è sempre qualcuno che fa meglio di te”. 

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