Nello staff della Boldrini trombati e figli d'arte del Pd

Categoria: Firme

1-Da un lato invoca sobrietà e si riduce lo stipendio, ma dall'altro Laura

Boldrini aumenta spese e personale del suo staff di comunicazione. Dai non eletti Roberto Natale e Carlo Leoni alle figlie di Loiero e Tana de a sobrietà ha le sembianze di un giano bifronte. Da un lato si riducono gli stipendi e si invocano tagli alle spese superflue del Palazzo, dall'altro si imbarcano trombati della politica e figli d'arte.

Rigorosamente alla presidenza della Camera. Laura Boldrini ha fatto questo. Ma non solo.

Il neo presidente di Montecitorio ha infatti quadruplicato lo staff di comunicazione apportando una vera rivoluzione. Non proprio in linea con la spending review. Perché a dispetto della tradizione, che vuole che il presidente della Camera una volta insediato porti con sé un proprio portavoce e si appoggi per il resto delle mansioni ai giornalisti dell'ufficio stampa della Camera, l'ex portavoce dell'Alto commissariato Onu per i rifugiati ha portato quattro "esterni". Di peso.

C'è Roberto Natale, già capo del sindacato Usigrai, nonché ex presidente della Fnsi, Federazione della Stampa italiana. Alle ultime elezioni politiche è stato candidato nelle liste di Sel, ma non è riuscito a essere eletto. E così a dare rifugio a Natale ci ha pensato la Boldrini, che lo ha nominato suo portavoce.

C'è Valentina Loiero, figlia del democratico Agazio già governatore della Calabria, nominata capo della comunicazione. Per anni inviata del Tg5 a Lampedusa, proprio nell'isola la Loiero ha conosciuto Laura Boldrini. Da lì è iniziato un rapporto di stima, tanto che il neo presidente della Camera ha firmato la prefazione al libro "Sale nero" scritto dalla giornalista e insieme hanno collaborato alla stesura della "Carta di Roma" - codice deontologico sui migranti. Coincidenza vuole che nel giorno stesso dell'elezione della Boldrini Agazio Loiero espresse parole di encomio nei confronti del presidente della Camera - ché anche per i padri le figlie so' pezzi 'e core.

Poi Giovanna Pirrotta (che non risulta né candidata alle ultime elezioni né figlia d'arte) si occuperà dell'immagine sui social network e delle nuove tecnologie. Infine, secondo quanto scritto da Telesio Malaspina, firma de L'espresso, a far da consigliere politico-istituzionale alla Boldrini sarà Carlo Leoni, già vicepresidente della Camera in quota Pd. Anche lui non rieletto. E a ricoprire il ruolo di addetta ai rapporti con gli organismi internazionali c'è Giulia Laganà, nonché figlia dell'ex parlamentare Pd Tana de Zulueta.

2-IPOCRISIA TERZOMONDISTA

Giornalismo in salsa Boldrini: censurata la parola "clandestini"

L'Adnkronos annuncia che non userà più il termine per indicare gli immigrati irregolari sul nostro territorio. Un ossequio alla neopresidente della Camera?

Il presidente dell’Adnkronos  ha annunciato ieri che dai loro lanci d’agenzia sarà bandito il vocabolo «clandestino». La motivazione? Perché così vuole la Carta di Roma, documento burocraticamente delirante che prescrive ai giornalisti il linguaggio politicamente corretto, e perché così si fa felice la neopresidente della Camera, Laura Boldrini, che nel passato incarico come portavoce presso il Commissariato ONU per i rifugiati, ha sempre avuto in gran dispetto la suddetta irripetibile parola. I clandestini, d’ora in avanti, pur essendo quella cosa che tutti capiscono, cioè persone illegalmente residenti sul suolo di una nazione, dovranno essere chiamati, secondo quanto prescrive l’Adnkronos: «Irregolare, migrante, immigrato, rifugiato, richiedente asilo, persona, cittadino, lavoratore , giovane, donna, uomo». Suggeriamo altri nomi possibili: essere, creatura, umano, homo, homo sapiens, bipede razionale, e possiamo anche ipotizzare delle perifrasi, come «persona temporaneamente residente in una nazione che altrettanto provvisoriamente lo considera illegalmente stanziato nei suoi confini ma senza con ciò discriminarlo per carità di Dio». Leggi l'articolo integrale di Giordano Tedoldi su Libero in edicola venerdì 5 aprile