Il Pd blocca ora la nomina del premier.

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 Non è un partito ma un pericolo per la democrazia

Qualcuno mi ha scritto: ma con tutto il casino che sta accadendo dove sei finito? Molto semplice: sono finito in catalessi. Precisamente mi sono bloccato nella posizione “a bocca aperta” che non è una delle voci del kamasutra sessuale ma è una voce del kamasutra politico.

E’ stato riconfermato Giorgio Napolitano. Non penso sia il massimo ma almeno è una soluzione, un passo verso la crisi. Sicuramente ha molte più possibilità Napolitano di trovare una via d’uscita che Bersani.

Quello che si va instaurando in Italia è una sorta semipresidenzialismo alla francese senza elezione diretta del presidente. Che però adesso, dopo il plebiscito di ieri, ha tutta l’intenzione di nominare come premier una figura che sia sua diretta emanazione e che abbia l’incarico di fare tutte le riforme possibili e immaginabili, tutte quelle che in pratica avrebbe dovuto fare Mario Monti e che Mario Monti non ha completato.

Qui si apre un’altra partita.

Rosy Bindi ha detto no a Enrico Letta a capo del governo. Verrebbe da dire a quale titolo parli Bindi visto che dovrebbe solo ritirarsi dalla vita politica. Intanto parla.

Fabrizio Barca e Nichi Vendola lavorano per costruire una specie di nuovo partito, una sorta di sinistra ma socialdemocratica, i cui contorni sono come il documento che ha già presentato il ministro per la Coesione: incomprensibile.

Pippo Civati dice che “nel partito tanti odiano la sinistra” e nessuno ha capito che cosa voglia dire.

Andrea Olando dice che sarebbe il caso di dialogare con Beppe Grillo che dice che il Pd non esiste più.

Luigi Zanda, Dario Franceschini e Guglielmo Epifani insistono perché Bersani resti.

Quasi tutti sono d’accordo nel non volere Amato premier che è l’unico che vuole Napolitano.

Pazzesco. Appena due settimane fa Lucia Annunziata definiva quelli del Pdl imprensetabili. Giusto, e quelli del Pd come li vogliamo chiamare?

Il Pd sta diventando un pericolo per la democrazia. Le sue faide interne hanno bloccato le riforme e adesso stanno impallando le istituzioni. Saranno pure presentabili ma sono pericolosi.

Il Portaborse, 22/4