La vergogna dell’occidente a Damasco

Categoria: Firme

Un giornale racconta meglio di tutti l’indifferenza per i siriani

La Siria è la Bosnia dei nostri anni, scriveva ieri il Monde, giornale della sinistra d’establishment in Francia, in un accorato editoriale dal titolo: “Siria, la rassegnazione dell’occidente”. Citava la rinuncia da parte del segretario di stato americano Kerry a stabilire un piano di transizione che non coinvolga il rais di Damasco Assad – Kerry ha poi puntualizzato che no, non intendeva essere rinunciatario: la Siria del futuro è senza Assad – e la conquista da parte dei russi di una nuova leadership sulla questione siriana, una leadership che andrà, già ci va, in aiuto ad Assad. “I civili siriani continuano a subire una tragedia – conclude il Monde – all’ombra di un imbroglio strategico giudicato più grave del loro destino di martiri: la questione iraniana e la proliferazione di armi nucleari in medio oriente”. Come nella prima metà degli anni Novanta nei Balcani, la comunità internazionale volge gli occhi altrove, attende speranzosa una soluzione regionale, lascia vuoti che vengono puntualmente riempiti da chi un piano ce l’ha: al Qaida, l’Iran, i russi al limite.

Non è un caso che il racconto migliore della vergogna dell’occidente sia fatto da The Onion, un giornale satirico. Pubblica pezzi surreali nei quali emerge la mancanza d’interesse da parte di Obama verso le atrocità contro il popolo siriano. Qualche settimana fa ha pubblicato un editoriale firmato da Assad, che diceva: sono il presidente della Siria e voi, i cittadini del mondo e i vostri governi, mi avete permesso di ammazzare 70 mila persone. Poiché io posso continuare finché voglio e voi me lo lasciate fare “posso concludere che ucciderne almeno 100 mila sia un obiettivo accettabile”. F. Quotidiano