Fiom senza testa. Il sindacato protesta

Categoria: Firme

con grillini e Pd ma trascura i lavoratori

Oggi la Fiom scende in piazza “a difesa” dei lavoratori metalmeccanici, incurante del fatto che la sua linea sindacale di contestazione e al tempo stesso neocorporativa li danneggia. La Fiom esige contratti nazionali vincolanti che irrigidiscono il mercato del lavoro e pretenderebbe di far parte delle rappresentanze sindacali “unitarie” di fabbrica anche quando non firma i contratti aziendali e ha la minoranza nelle votazioni tra i lavoratori per la loro approvazione. Si oppone ai licenziamenti per motivi disciplinari con una interpretazione paranoica dell’articolo 18 che qualche giudice del lavoro accoglie. Questa linea si è tradotta in un crisi del settore dell’auto causata della contestazione dei contratti à la Marchionne e dello snaturamento di quelli di produttività della riforma Fornero.

Nel primo trimestre le nostre esportazioni di autoveicoli hanno subìto una flessione dello 0,5 per cento rispetto allo stesso periodo del 2012; accade l’opposto in Germania che realizza la maggiore crescita dell’export. In aprile le immatricolazioni europee di auto sono aumentate per la prima volta dell’1,8 per cento dopo 18 cali mensili ma quelle del gruppo Fiat sono diminuite del 9,8. Poiché il costo del lavoro per addetto in Germania è maggiore che in Italia, le imprese del gruppo Fiat ubicate all’estero sono competitive. Causa della nostra difficoltà è il rifiuto da parte della Fiom dei contratti aziendali; preferisce il sussidio della Cig in deroga. Ora il sindacato manifesta con i grillini, quelli di Sel e con l’ala sinistra del Pd. E’ un sindacato che pensa ai lavoratori? O invece è un sindacato politicizzato che pensa al suo potere ed è incapace di modernizzarsi? Il Foglio, 18/5