Zanonato corteggia Passera e punta

Categoria: Firme

alla presidenza del Veneto

Il Portaborse, 01 giugno 2013, 12:14, In Palazzo

Zanonato. Passera. Ilva. Famiglia Riva. Quattro storie, quattro protagonisti che ai più potrebbero non dire molto se non che il primo è l’attuale ministro dello Sviluppo Economico, il secondo il suo predecessore, il terzo rappresenta è una delle più grandi industrie italiane che si occupa prevalentemente della produzione e trasformazione dell’acciaio e il quarto è la famiglia di imprenditori che a capo del Gruppo industriale che possiede l’Ilva, eppure tra loro i legami sembrano essere molto più stretti di quanto sembra. E se il legame tra l’azienda e il Gruppo Riva è facilmente identificabile, meno lo è quello tra  Flavio Zanonato e Corrado Passera. E il dubbio che tra i due ci sia molto più feeling di quello che normalmente può esserci tra un ministro e il suo predecessore mi è venuto proprio la settimana scorsa, esattamente il 23 maggio quando ho avuto modo di ascoltare le parole di Zanonato all’Assemblea Nazionale di Confindustria tenutasi a Padova. Infatti, ad un certo punto, appena concluso un elenco delle cose che il governo potrà fare a vantaggio delle aziende, ecco la chiusa: “Su questi temi partiamo da basi solide grazie al lavoro svolto dal mio predecessore, Corrado Passera, che qui voglio pubblicamente ringraziare”.

Una frase, quasi una dichiarazione d’amore, che mi ha messo il dubbio. Cosa c’è dietro? E così mi sono messo a indagare. E cosa mi accorgo? Beh, come prima cosa ho sondato il terreno proprio in casa Zanonato al ministero e che scopro? Tutto lo staff di Passera è stato riconfermato dal suo successore. Un altro dato in netta controtendenza dato che è risaputo che ogni ministro appena nominato voglia attorno a sé solo persone di fiducia. E invece al ministero di Via Veneto tutto è rimasto come prima. Tutte le poltrone riconfermate tranne una. Quella del capo della Segreteria Tecnica che in realtà è un rientro più che una new entry dato che è proprio l’ex capo segreteria dell’allora ministro Pier Luigi Bersani, Stefano Firpo, a riaver preso possesso della propria scrivania. Insomma un gesto di ringraziamento all’ex segretario el Pd da sempre molto legato all’ex sindaco di Padova.

Eppure, nonostante tutte queste affinità e strane coincidenze, ho dovuto guardare lontano per capire quale sia l’intento di Zanonato. E quel lontano potrei meglio identificarlo con il 2015. Esatto. Tra due anni quando proprio nella Regione dell’ex sindaco di Padova si aprirà la campagna elettorale per il rinnovo del presidente. Un sogno, quasi un miraggio per la sinistra il riuscire a fare breccia in una Regione, il Veneto, nella quale la sinistra non è mai riuscita a spuntarla. E così, Zanonato ha già in mente la ricetta per tentare il colpaccio. In una terra di Piccole e medie imprese nella quale è proprio l’imprenditoria a fare da traino, il ministro dello Sviluppo ha deciso di seminare e per farlo ha deciso di sfruttare l’appeal di Passera per creare una breccia con un mondo storicamente collocato tra centrodestra e leghismo e che, visto il risultato delle ultime amministrative nella città di Vicenza e Treviso, sembra essere decisamente confuso.

E così eccolo che, dopo aver rassicurato Passera confermando il suo staff al Ministero e dopo averlo citato con così tanto affetto tra gli industriali, Zanonato ha voluto, proprio in questi giorni, dare l’ennesima dimostrazione di vicinanza all’ex ministro. Come? Proprio nella gestione del caso Ilva. Ebbene sì. È risaputo infatti che tra Passera e la famiglia Riva ci sia una “collaborazione” che dura da anni (Nel 2008 il ministro, allora amministratore delegato di Banca Intesa, lanciò l'appello per salvare Alitalia. Un appello al quale risposero proprio i Riva che acquisì il 10% della compagnia e divenne il secondo azionista). E proprio per questa vicinanza la posizione di Passera è quella che i Riva paghino il risanamento ambientale ma che rimangano a guida dell’azenda. E così a Zanonato non resta altro che scendere in campo e dichiarare: “Per la soluzione del caso Ilva il governo sta valutando se procedere con un commissario unico o con un commissario solo per il risanamento ambientale.  Nel secondo caso l'azienda continua a gestirsi da sola e il governo decide di fare le bonifiche con un commissario ad acta facendo pagare i costi all'azienda”