Alfano ci spiega il piano del Pdl per

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salvare il governo dai sabotatori

Distinguere i processi del Cav. dai compiti dell’esecutivo Letta, congelare l’Iva, abolire l’Imu, riformare Equitalia

Giovedì ha incontrato Silvio Berlusconi nella sua villa in Sardegna e, tornato a Roma, dopo il Consiglio dei ministri che ha varato ieri l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, Angelino Alfano, vicepremier e ministro dell’Interno, è più sicuro: “Berlusconi e il Pdl sono soci fondatori di questo governo ed è nostra l’iniziativa più forte nel sostenerlo. Altri sono arrivati alla grande coalizione obtorto collo, come seconda scelta, dopo aver tentato un’alleanza con Grillo”. Ma arriveranno le sentenze, forse le condanne in Cassazione contro il Cavaliere, con tutto il marasma e il cattivo umore che prevedibilmente ne verrà fuori. “Berlusconi ha usato questa espressione: ha detto che non ci saranno falli di reazione. In nessun caso. Da una parte ci sono i processi, dall’altra il governo, due ambiti e due destini separati e distinti”. Forse i guai per il governo potrebbero arrivare dal tramestio che attraversa il centrosinistra. Nel Pd alcuni sono preoccupati dalle grandi manovre di Matteo Renzi, il sindaco conduce una battaglia di prospettiva contro Enrico Letta, dice che il Pd deve riprendersi il governo. “Dentro il Pd si è aperto uno spazio politico di sinistra-sinistra, di sinistra più caratterizzata secondo i vecchi schemi di un tempo. Uno spazio che deve essere coperto. Il gioco di Renzi è fin troppo chiaro, lui si mette all’opposizione della parte più moderata del suo partito, forse solo per ragioni tattiche, forse no. Comunque sia, quando la sua maturazione sarà completa, quando proporrà parole, idee, programmi di sinistra-sinistra, si sarà alienato le simpatie e il consenso che pure aveva destato tra i moderati d’Italia, ebbene, allora il Pdl non avrà che da guadagnare”.

E dunque Alfano non è preoccupato nemmeno da Renzi. “Il destino del governo è legato soltanto ai risultati che sapremo ottenere”, dice. “Abbiamo un programma ambizioso e cadenzato in diciotto mesi. La nostra urgenza è l’economia, sono il crollo dei consumi e la disoccupazione. L’economia per noi è quello che lo spread era per Mario Monti. E ci stiamo già dando molto da fare, fin qui la cornice dell’attività di governo è stata ben calibrata. In questi giorni abbiamo approvato la cassa integrazione in deroga, il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione, l’ecobonus, abbiamo dato applicazione all’articolo 49 della Costituzione sullo statuto giuridico dei partiti e, si parva licet, abbiamo cancellato il finanziamento pubblico. Adesso, giugno, sarà il mese degli interventi economici: rivedremo i poteri di Equitalia per rendere più amichevole il fisco, sarà impossibile il pignoramento della prima casa, aboliremo le tasse per chi assume, avvieremo un progetto di semplificazione dei processi burocratici e favoriremo con interventi specifici la libertà d’impresa. Chi vorrà aprire un’attività potrà farlo senza chiedere autorizzazioni preventive. Il nostro piano è a costo zero e toglierà le briglie al talento e alle energie produttive d’Italia”. Durerà il governo? “Se lavoreremo, dureremo. Questa delle larghe intese è una fase storica, a questo governo spetta il compito di tirare fuori l’Italia dalla recessione. Pd e Pdl hanno un compito gravoso, dalla nostra capacità di collaborare dipende anche il futuro del sistema politico. Dopo la grande coalizione io immagino un paese più moderno, cui sono stati offerti tutti gli strumenti per navigare in maniera agile nella contemporaneità che è fatta di decisioni veloci, di poca burocrazia, di libertà d’impresa. Noi immaginiamo un paese in cui gli italiani possano anche eleggere direttamente il presidente della Repubblica”. Ma sulla legge elettorale esplodono i bisticci. “Chi propone una riforma organica adesso, quando è chiaro che non c’è accordo, vuole solo sabotare il governo”. Ci sarà l’aumento dell’Iva a luglio, come ha fatto intuire il ministro Saccomanni? “L’Iva sarà bloccata e l’Imu cancellata. C’è un problema di coperture finanziarie, noi non intendiamo sforare, vogliamo dei bilanci austeri, ma ce la faremo. E la prudenza di Saccomanni è garanzia di serietà. C’è un grande dibattito aperto in Europa e nel mondo sul senso dell’austerità, ci si avvia a una correzione di rotta rispetto agli ultimi due anni. Mancano soltanto tre mesi alle elezioni in Germania, è il momento della svolta e l’Italia deve arrivarci viva, alla testa della nuova politica di crescita”.

di Salvatore Merlo   –   @SalvatoreMerlo