Il sonnambulo Letta lascia solo Draghi

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Anche difendere una Bce assediata vuol dire essere “europeisti”

Dopo le elezioni federali del prossimo 22 settembre, il tribunale Costituzionale di Karlsruhe potrebbe porre paletti molto severi alla partecipazione della Germania e della sua Banca centrale, la Bundesbank, all’Omt (Outright Monetary Transactions), il programma di acquisto illimitato di titoli di stato, varato dalla Banca centrale europea il 6 settembre 2012. Lo sostengono diversi quotidiani tedeschi, tra i quali l’Handelsblatt, a partire dall’interpretazione delle dichiarazioni e delle domande rivolte dai giudici alle parti processuali nel corso dell’audizione svoltasi martedì e mercoledì scorso presso il tribunale. I giudici sono apparsi in effetti molto critici e sospettosi nei confronti di un programma che presenterebbe svariate lacune giuridiche, prima fra tutte quella della mancata pubblicazione dell’atto nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea. Diversamente da quanto sostenuto da  Wolfgang Münchau, il quale, sull’edizione online del settimanale Der Spiegel, accusa Karlsruhe di valicare essa stessa i limiti del suo mandato, il tribunale Costituzionale fa piuttosto bene il suo mestiere, ponderando sempre i pro e i contro dei ricorsi che le vengono sottoposti.

Finora, d’altra parte, ha sempre avallato le misure di salvataggio, lasciando che fosse la politica ad assumersene la responsabilità. L’accusa di essere di parte è quindi fuori bersaglio. Il problema semmai è di natura prettamente politica. In questi giorni di “baruffe chiozzotte” tra Jens Weidmann e Jörg Asmussen sui banchi del tribunale, abbiamo sentito soltanto Angela Merkel e Wolfgang Schäuble correre in soccorso della Bce per difenderne la strategia di politica monetaria. Nessun altro leader europeo, compreso il presidente del Consiglio italiano, Enrico Letta, si è sentito in dovere di prendere posizione a favore dell’Omt e di Mario Draghi, ormai sempre più solo. Un sonnambulo tra i sonnambuli, per citare una recente copertina dell’Economist. Come ha scritto ieri il quotidiano inglese Telegraph, “Letta fa la voce grossa sull’austerità, ma non è uomo in grado di combattere”. Eppure il programma di acquisto illimitato di titoli di stato è l’unica ancora di salvezza per il nostro paese – per quelli più deboli dell’Eurozona – e serve (in ultima istanza) per tenere pragmaticamente in piedi l’Europa. A Roma non manchino di tenerne conto, se non vogliono fare le valigie. F.Q. 14/6