KRUGMAN SMONTA COME UN LEGO GLI ERRORI

Categoria: Firme

SULL'INFLAZIONE DI MARIO DRAGHI

Forse bisognerebbe dimostrare maggior calore a Mario Draghi per la battaglia che sta facendo a Francoforte in attesa della sentenza della Corte di Karlsruhe sulla legittimità dello scudo antispread.

Con uno sforzo enorme SuperMario si è presentato una settimana fa negli studi televisivi dell'emittente tedesca Zdf per difendere le sue ragioni e per assicurare l'opinione pubblica che lo scudo non intacca minimamente il ruolo della BCE "pronta a fare qualsiasi cosa per preservare l'euro".

Il guaio è che oltre all'attesa per le decisioni della Corte e alle polemiche incessanti del presidente della Bundesbank, Draghi riceve bacchettate inattese anche fuori dalla Germania.

L'ultima gli è arrivata sabato da Paul Krugman, il barbuto economista dell'Università di Princeton che forte del premio Nobel conquistato nel 2008 imperversa come columnist sui giornali di mezzo mondo.

"Draghi non si faccia tentare": è questo il titolo del missile sparato dal 60enne fautore di una politica neo-keynesiana, e con questo titolo il suo pezzo è apparso sul "Sole 24 Ore" farcito di pesante ironia. Prendendo spunto da una risposta che il Presidente della BCE ha fornito a un giornalista spagnolo durante l'ultima conferenza stampa, Krugman smonta senza riguardo le risposte che SuperMario ha dato alle domande del giornalista sull'inflazione e la deflazione.

Per quanto riguarda la prima ,l'inflazione, pare che l'uomo della BCE ,che davvero sussurra ai potenti, abbia detto testualmente: "il fatto che l'inflazione sia bassa non è un male di per sé. Con un'inflazione bassa si possono fare più acquisti", e ha aggiunto di non vedere alcuna deflazione, il vero pericolo che dobbiamo temere".

Dalla scrivania che domina il Campus dell'università di Princeton, Krugman ha bollato come un "errore ingenuo" la tesi di Draghi e si è chiesto: "non insegniamo forse agli studenti di economia del primo anno che bassa inflazione significa anche crescita inferiore degli utili e che il costo dell'inflazione non ha niente a che vedere con un ridotto potere d'acquisto?". Poi il barbuto Krugman ha smentito che la deflazione sia un problema e alla fine ha cercato di giustificare Draghi perché "forse sta semplicemente giocando con i falchi dell'inflazione che siedono nel suo consiglio". Ma a suo avviso negare la depressione in Europa: "...beh, è molto deprimente".