1° Fod .PD verso il futuro con conservazione

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In questo mese su Oggi Treviso sono apparse notizie

circa interventi di parlamentari PD a sostegno della permanenza del Comando Militare a Vittorio Veneto la cui partenza rientra in un disegno complessivo delle Forze armate di ristrutturazione logistica. I commenti dei lettori a quei interventi che si sono succeduti in una escalation continua, per arrivare a interessare anche il Ministro Zanonato, si sono soffermati su 2 punti. Il primo dando voce alla questione “costo della operazione” per il Ministero, qui è intervenuta anche la CNA associazione artigiani diciamo “di sinistra”. Il secondo riguardava la ricaduta sull’economia della città e questo è il punto  che ha attirato la nostra e di un altro. Questa posizione non ha fatto breccia fra i commentatori e non ha ricevuto riscontro neanche dal giornale o dai suoi intervistati. Pubblichiamo qui sotto il commento ultimo di W. Cadorin sul problema.Opact

“Ammesso e non concesso che la “forza conservatrice” del PD riesca ad acquisire la medaglia di “salvatrice della patria” e la Lega, pur in silenzio stampa, non è di meno, si pongono le seguenti domande per 2 situazioni diverse.

Primo:  siamo sicuri che la permanenza del 1° Fod a Vittorio risolve il problema economico della città anche per il futuro? Non pare visto che già oggi l’economia della città e non solo, è in crisi. Il PD ha un piano A per il rilancio del territorio? In tutto questo suo “interessamento” per il 1° Fod, si è posto il PD e non solo, il problema di indicare un piano B se tutto procede secondo le attuali decisioni del Ministero ?

Secondo: lo slogan PD è “Governi di cambiamento”. Il che dovrebbe significare anche che è finito il tempo dove i governi locali si oppongono per ragioni campanilistiche alle decisioni e progetti dei governi centrali e regionali e provinciali utilizzando strumenti  “amichevoli” di pressione che finiscono per essere conservativi di situazioni che nascondono la mancanza di iniziative finalizzate appunto al cambiamento. Così facendo il cane si morde la coda perché ogni ristrutturazione necessaria alla elefantiaca spesa di strutture pubbliche e private non più sostenibile. E’ chiaro  che il “cambiamento” è il contrario del “conservatorismo”  e pone sempre problemi tipo “perché il cambiamento penalizza proprio noi”?

E così si ritorna al problema del perché la politica non riesce in questa fase a precedere gli avvenimenti ma solo a prenderne atto e a opporsi senza indicare prospettive per il futuro se non la linea di fuga della  cultura e arte ma senza “politiche “commerciali” innovative.

Nessun “grande”  ci risponderà sulle coglionate o no che abbiamo espresso, ma anche questo è un sintomo della  mancanza di dialogo fra eletti e elettori. E intanto lo spread sale, i senza lavoro aumentano ma sembra che il problema del futuro dell’Italia stia nelle regole per scegliere il futuro segretario del PD !!