Meglio i cacciabombardieri oppure l'occupazione?

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 Il governo ha deciso di non decidere sull'aumento dell'Iva,

rinviando ogni decisione in proposito. In compenso, il consiglio dei ministri sembra essere entrato in fibrillazione sul capitolo di spesa relativo all'acquisto degli F35, che sono i sofisticatissimi cacciabombardieri dell'ultima generazione. Il ministro per gli affari regionali, Maurizio Delrio, Pd, con riferimento a questa commessa, ha detto: «Dobbiamo fare di tutto per recuperare risorse per l'emergenza vera che, oggi, non è certo quella della difesa ma del lavoro per i giovani». Concludendo quindi: «Non ha senso spendere risorse nel comparto militare». Delrio sembra avere ragione. Tra i cacciabombardieri e l'occupazione non dovrebbe esserci nessuna esitazione nel fare la scelta. Sennonché l'occupazione e i cacciabombardieri non sono opposti ma complementari. Infatti questo progetto industriale internazionale, per essere digeribile dai vari paesi, è stato organizzato in modo che i destinatari dell'F35 possano partecipare alla costruzione di parti del velivolo.

All'Italia sono stati affidati segmenti di lavori importanti e tecnologicamente molto avanzati. Per di più, le fabbriche italiane coinvolte in questa commessa internazionale sono quasi tutte installate nel Mezzogiorno e quindi gli F35 danno lavoro (e nuove e accresciute competenze) a maestranze particolarmente qualificate che, in assenza di questi lavori già programmati, potrebbero perdere il posto. Inoltre la cancellazione unilaterale del contratto comporterebbe, inevitabilmente, il pagamento di penali rilevanti che vanno messe nel conto del dare e dell'avere.

Ecco perché Delrio, che è un amministratore competente (ha gestito con i fiocchi, come sindaco, la sua città: Reggio Emilia), dopo aver reso omaggio alla demagogia ha anche lasciato aperta la porta del realismo e ha chiesto «un'ulteriore istruttoria prima di decidere definitivamente» perché, ha spiegato, «ci sono diverse implicazioni di lavoro, industria, accordi internazionali». Si aggiunga, per completare il quadro, che questa commessa (che viene da lontano, queste non sono cose che si improvvisano) era stata approvata, in passato, non solo dal Pdl e dal Pd ma, come ha ricordato ieri il ministro della difesa Mario Mauro, «anche da Rifondazione comunista».

di Pierluigi Magnaschi  Italia Oggi, 26/6