C’è una maestrina a Berlino.Merkel ci rifila

Categoria: Firme

un’altra lezione, l’Europa è appesa alla sua rielezione

Rientra nei compiti della Kanzlerin informare i deputati tedeschi sulla linea che Berlino terrà ai vertici europei, ma da quando è scoppiata la crisi nell’Eurozona, Merkel ha usato queste occasioni per spegnere sul nascere qualsiasi velleità da parte dei colleghi europei di poter far sentire la propria voce. Anche ieri Angela Merkel ha impartito a quella parte di Europa che si ostina a non seguire le sue ricette la consueta lezione-ramanzina sulla virtuosità tedesca, aggiungendo, infine, quasi piccata: “In fondo l’abbiamo dovuto fare anche noi tedeschi”. Merkel ieri aveva anche una buona notizia – quella relativa all’istituzione, in futuro, di un fondo di solidarietà europeo, per incentivare la crescita e la competitività in tutta l’Ue – ma per evitare delusioni, come quelle sulla tempistica dell’unione bancaria, Merkel si è dilungata sui tempi, lunghi affinché nessuno pensi di usarlo come ulteriore fonte di finanziamento di debiti. Anche questo era un monito rivolto più all’Europa meridionale che a quella settentrionale. Anzi, per quella parte ci sono state parole di grande encomio, in particolare nei confronti della Lettonia, che il 1° gennaio del 2014 introdurrà la moneta unica: un altro paese da prendere a modello, diceva Merkel. Solo cinque anni fa Riga riceveva aiuti internazionali per 7,5 miliardi di euro. E ora, dopo riforme strutturali e tagli, il paese ha un deficit pari al 40 per cento del pil.

Abbiamo capito signora Merkel. Sappiamo anche che chi fa i compiti può sperare, come nel caso della Spagna, di ottenere persino aiuti diretti dalla Germania, attraverso l’istituto per lo sviluppo economico KfW. Ma non dimentichiamoci che tutta l’Europa è in attesa del 22 settembre, giorno in cui i tedeschi eleggeranno il nuovo Parlamento. Tutto è posticipato: dall’unione bancaria, alla ripresa dei colloqui per l’ingresso della Turchia nell’Ue. Ed è probabile che anche le trattative sul bilancio Ue 2014-2020 si sbloccheranno solo dopo quella data. Tutto è sospeso anche se nessuno può dire se Merkel sarà confermata per il terzo mandato, oppure se sarà il suo sfidante, il socialdemocratico Peer Steinbrück a prenderne il posto. Chi pensa che con quest’ultimo la musica cambierà sbaglia, ma si può sperare che cambi almeno il tono. La ricetta tedesca avrà anche i suoi meriti, ma la maestrina che mette i paesi dietro la lavagna non tanto.

F.Q. 29/6