La cialtroneria non si crea né si distrugge,

Categoria: Firme

si può solo distribuire. Il cialtrone è dappertutto:

è il nostro compagno di scrivania, il nostro capo, quella nonna che al mare da bambini ci faceva fare il bagno almeno tre ore dopo pranzo, quando ormai era ora di fare merenda. E’ l’ospite fisso alle trasmissioni televisive, il vicino di ombrellone che passa la giornata a raccontare barzellette ad alta voce, si crede il clone di Fiorello e per questo si sente in dovere di intrattenere gli altri con gag di dubbio gusto e se per caso vi sente parlare di qualcosa (qualsiasi cosa) interviene raccontando un aneddoto personale proprio su quel tema. Il cialtrone lo incontri alle feste, lo vedi veleggiare da un capannello di persone all’altro a dire la sua su qualsiasi argomento. Conosce tutto ma non sa niente, vive di luoghi comuni (“Il tango è la danza più sensuale”), egiostiche ripicche (annuncia che a Natale non farà regali a nessuno e poi si offende se non ne riceve), è generalmente codardo (dice cattiverie tremende seguite da “Scherzo!”), banale e privo di autoironia.

Questo libro è un’illuminazione: Andrea Ballarini mette a nudo il cialtrone con bella e ironica scrittura, lo analizza senza pietà facendocelo riconoscere nel nostro vicino di casa, nel copywriter che si crede geniale, nell’amico che è convinto di essere uno scrittore perché al liceo prendeva 8 al tema, nel laureando in Scienze della comunicazione o in Interior design, in quell’attore (il più delle volte italiano) che piace tanto. Per evitarlo dobbiamo conoscerlo, però, anche se fino alla fine dei nostri giorni non potremo mai considerarci immuni: come spiega Ballarini, “la cialtroneria non si crea né si distrugge, si può solo distribuire”. Un consiglio: non fate l’esilarante test a punti alla fine del libro. Potreste scoprire che cialtroni non sono soltanto gli altri.

© - F.Q.di Piero Vietti   –   @pierovietti