Napolitano: "Fermare il conflitto politico-giudiziario"

Dal Colle appello per porre fine al "perverso gioco politico-giuridico

e mediatico di cui anche D'Ambrosio è stato vittima"

Il Presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, nel corso di un intervento all’Università Luiss durante una cerimonia in commemorazione di Loris D’Ambrosio, suo consigliere giuridico scomparso poco tempo fa, ha detto che da troppi anni "una spirale di contrapposizioni tra politica e giustizia" imperversa nel nostro paese, e che "il superamento di tale fuorviante conflitto, gravido di conseguenze pesanti per la vita democratica in Italia, ha rappresentato l'obiettivo costante del mio impegno fin dall'inizio del mandato di presidente".

"Sono certo – ha proseguito il Capo dello stato - che Loris D'Ambrosio avrebbe accolto con soddisfazione la forte, coraggiosa riflessione auto-critica che si è sollecitata e avviata giorni fa, in un dibattito a Milano, negli interventi di magistrati di grande esperienza e di indiscutibile, fiera indipendenza e combattività”. Per Napolitano occorre superare il conflitto tra politica e giustizia e "operare in questo senso, senza arrenderci a resistenze ormai radicate e a nuove recrudescenze del conflitto da spegnere nell'interesse del paese". In questo senso, dovrebbe scaturire tra i magistrati “un'attitudine meno difensiva e più propositiva rispetto al discorso sulle riforme di cui la giustizia ha indubbio bisogno da tempo e che sono pienamente collocabili nel quadro dei principi della Costituzione repubblicana", ha aggiunto Napolitano, ricordando che "modelli di comportamento ispirati a quei valori e criteri" come "l'equilibrio, la sobrietà ed il riserbo, l'assoluta imparzialità e il senso della misura e del limite, sono il miglior presidio dell'autorità e dell'indipendenza del magistrato".

Ricordando il suo consigliere Loris D’Ambrosio, in passato finito al centro di polemiche per le telefonate intercettate nel corso delle indagini relative alla trattativa Stato-mafia, il capo dello stato ha inoltre voluto sottolineare come "nulla è stato più paradossale e iniquo che vedere anche Loris diventare vittima di quello che il professor Fiandaca ha chiamato 'un perverso gioco politico-giuridico e mediatico'. La cui impronta mistificatoria si è fatta risentire proprio oggi, forse in non casuale coincidenza con questo incontro". “A noi tocca raccogliere il testimone e operare affinché la politica e la giustizia, e ancor più le istanze rappresentative dell'una e dell'alta, cessino – come già dichiarai dinanzi al Csm nel febbraio 2008 – di 'concepirsi ed esprimersi come mondi ostili, guidati dal sospetto reciproco, anziché uniti da una comune responsabilità istituzionale", ha infine concluso.

© - FOGLIO QUOTIDIANO, 20/9

COMMENTI GIORNALI 

-          Da il Corriere della Sera

Napolitano: «Spegnere  il conflitto tra politica e giustizia» «I magistrati abbiano un'attitudine meno difensiva e più propositiva rispetto al discorso sulle riforme», 20.9

-          Lettera 24

Napolitano: «Spegnere conflitto politica-giudici» «Palazzo e toghe non siano mondi ostili». Riforma giustizia: «Serve atteggiamento propositivo».

-          Da il Fatto (l’unico contrario nota opact)

Napolitano: ‘Scontro politica-magistrati, pm abbiano senso della misura e del limite’ "Riserbo e misura". Il capo dello Stato indica "modelli di comportamento" ai giudici ma non ai politici. Poi insiste sulla riforma della giustizia e invita le toghe ad avere "un atteggiamento meno difensivo". Poi ricorda il suo consigliere giuridico Loris D'Ambrosio (scomparso nel 2012) e attacca: "Vittima di perverso gioco politico-giudiziario-mediatico che continua". Con evidente riferimento all'inchiesta del Fatto

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